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Caso Chiara Ferragni

“Unico disegno criminoso per pandoro, uova di Pasqua e pupazzo”: cosa dice la procura su Chiara Ferragni

Chiara Ferragni potrebbe aver agito con lo stesso disegno criminoso sia per la vendita del Pandoro, delle uova e della bambola: è su quanto sta indagando la Procura di Milano. Occorre ancora tempo per fare tutti gli accertamenti del caso.
A cura di Giorgia Venturini
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Pandoro Balocco, uova di Pasqua di Giochi Preziosi e pupazzo Trudi. Secondo la Procura per la vendita di tutti questi prodotti Chiara Ferragni avrebbe agito con lo stesso "disegno criminoso": tutte le tre campagne promozionali sono nel mirino della Procura di Milano e sarebbero oggetto dell'accusa di truffa aggravata. L'imprenditrice avrebbe legato la campagna promozionale alla beneficienza.

Le indagini si concentrano a capire se la donazione sia stata fatta prima della messa sul mercato dei tre prodotti per poi far credere che sarebbe dipesa invece dal numero di pandoro, uova e bambole vendute: proprio questa discrepanza cronologica, tra ciò che è stato fatto veramente e ciò che invece è stato passato tramite la pubblicità.

Perché Chiara Ferragni è indagata anche per il caso delle uovo da Pasqua

Oltre al caso del Pandoro-Balocco, per la vendita delle uova di pasqua prodotte da Dolci Preziosi di Corato (Bari) l'influencer aveva preso un cachet di 500 mila euro nel 2021 e di altri 700 mila circa l’anno dopo: avevano spiegato durante la campagna promozionale – come sostiene la Procura – che parte del ricavato sarebbe stato donato a fondi dell'associazione "Bambini delle fate". A questa però sarebbe arrivato un fisso di 36mila euro. Copione simile sarebbe toccato anche per le bambole: ecco quindi da cui la decisione del pubblico ministero di descrivere tutto come il "medesimo disegno criminoso". E da qui la scelta di includere anche nel fascicolo per truffa aggravata anche la vendita delle uovo e della bambola.

I legali di Chiara Ferragni, l'avvocato Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana, hanno fatto sapere tramite una nota:

In relazione alle notizie emerse oggi in merito agli ulteriori filoni di indagine avviati dalla Procura di Milano, gli avvocati di Chiara Ferragni, Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana, dichiarano: “Una volta che il Procuratore Generale presso la Cassazione avrà individuato il Pubblico Ministero territorialmente competente, chiariremo al designato magistrato ogni aspetto delle tre vicende.” Siamo totalmente certi della assoluta innocenza di Chiara e che detta innocenza emergerà dalle indagini che verranno condotte. Siamo fiduciosi del futuro confronto con l’Autorità Giudiziaria e auspichiamo che il clima mediatico che ha caratterizzato sino ad oggi la vicenda si rassereni.

Su cosa sta indagando la Procura di Cuneo

Intanto un'indagine in parallelo e solo sul caso Pandoro se ne sta occupando anche la Procura di Cuneo che ha chiesto gli atti a Milano settimana scorsa. Se non si arrivasse a un accordo, ovvero se tutte e due le Procure si ritenessero competenti a seguire il caso, spetterà alla Procura generale della Cassazione intervenire e scegliere il Tribunale chiamato a procedere. Entrambe le Procure ad ora stanno procedendo allo stesso modo e con la massima collaborazione. Cuneo ha aperto le indagini perché sosterrebbe che l'eventuale ingiusto profitto, requisito previsto per la qualificazione del reato di truffa, sia stato realizzato a Fossano, dove ha sede l'azienda dolciaria della Balocco. Con questi due nuovi filoni su Milano, la Procura Generale potrebbe decidere di passare tutto a Milano.

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