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Un’altra condanna per narcotraffico per Luca Calajo, nipote del “ras della droga” Nazzareno

Il gup del Tribunale di Milano ha condannato a 12 anni di reclusione in primo grado in abbreviato Luca Calajo. Il nipote del “ras della droga” Nazzareno era stato già condannato a oltre 16 anni lo scorso settembre.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Luca Calajo, nipote del presunto "ras della droga" Nazzareno "Nazza" Calajo, è stato condannato in primo con rito abbreviato a 12 anni di reclusione per narcotraffico dalla gup del Tribunale di Milano Manuela Castellabate. Insieme a lui, sono state condannate altre 11 persone tra cui Antonia Minasi, a 7 anni e 1 mese in continuazione con un'altra condanna, e Sabrina De Carli a 6 anni.

L'inchiesta sul narcotraffico della Dda di Milano

Sia Luca Calajo che suo zio Nazzareno erano stati condannati lo scorso settembre, sempre in abbreviato, nel primo filone dell'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Milano e del Ros dei carabinieri. Le indagini erano scattate in seguito agli accertamenti sul traffico di droga presente all'interno del carcere di Opera a Milano.

Gli investigatori, in quel caso, avevano portato allo smantellamento di sette gruppi che controllavano una serie di "piazze di spaccio” di hashish, marijuana e cocaina tra Milano e l'hinterland, in particolare nei quartieri di Barona, Gratosoglio, Quarto Oggiaro e Baggio. Uno di questi gruppi sarebbe stato capeggiato proprio da Nazzareno Calajo (condannato a 17 anni e 9 mesi), dal figlio 29enne Andrea (9 anni) e dal nipote 42enne Luca (16 anni e 2 mesi).

Le 12 condanne e l'imputato "vicino" a Vittorio Boiocchi

Il nuovo filone d'inchiesta, coordinato dai pm Francesco De Tommasi e Gianluca Prisco, ha portato all'arresto di 14 persone un anno fa e ora alle condanne in abbreviato a carico di 12 di loro.

Dalle indagini sarebbero emersi anche contatti con gli "ambienti criminali delle curve” di San Siro di Inter e Milan. Tra gli imputati, in particolare Matteo Ardolino (condannato a 3 anni) era stato indicato in un'informativa alla base dell'ordinanza di custodia cautelare come “vicino” a Vittorio Boiocchi, lo storico capo della Curva Nord interista, ucciso a in un agguato nell'ottobre del 2022.

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