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Una studentessa disabile è stata cacciata perché mangiava in un’aula: “Esci o chiamiamo i carabinieri”

È successo in un’aula dell’Università di Pavia. Una studentessa con disabilità al 100 per cento stava mangiando in aula perché non può stare al freddo per troppo tempo. Il personale di portineria, però, l’ha mandata via minacciandola che avrebbero chiamato i carabinieri.
A cura di Enrico Spaccini
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Stava tentando di mangiare in un'aula dell'Università di Pavia quando è stata cacciata dal personale scolastico. È successo a una studentessa con una patologia oncologica che la rende invalida civile al 100 per cento e che non le consente di stare al freddo troppo tempo. Nonostante questo, le hanno detto che avrebbero chiamato i carabinieri se non se fosse uscita da quell'aula.

"Dimostra un'insensibilità che non ci aspettavamo", ha commentato Alessandro Miceli, segretario del Coordinamento per il diritto allo studio Udu. Per oggi, giovedì 10 novembre, è stato convocato un presidio sotto il rettorato per ottenere un incontro con i vertici dell'università.

Una soluzione per chi porta la schiscetta

L'episodio è accaduto in un'aula del polo di San Tommaso. La studentessa stava seduta al proprio posto a mangiare il pasto portato da casa, quando è stata avvicinata dal personale di portineria. Questi, nonostante l'evidente stato di salute della giovane, le hanno ripetuto che doveva uscire di là dicendo che queste sono le regole.

"Da due anni chiediamo al rettore di trovare una soluzione per coloro che decidono di consumare una schiscetta", ribadisce Miceli che poi ammette che "speravamo che, almeno per i casi più gravi, il buonsenso spingesse a trovarne una".

"La goccia che ha fatto traboccare il vaso"

Tuttavia, come ha dimostrato questo episodio, ancora una soluzione non è stata trovata. Ora bisogna capire "chi abbia preso la decisione di allontanare la studentessa. Il rettore o il dirigente sono stati informati?".

In seguito alla segnalazione della studentessa e le proteste del Coordinamento Udu è stato fatto intervenire il Servizio assistenza ed integrazione studenti disabili dell'ateneo. Ma ormai tutto era già successo, era troppo tardi.

Quello che è certo, commenta Miceli, è che "questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso". Per questo motivo, i rappresentanti del Coordinamento Udu chiederanno un incontro con i vertici dell'università per risolvere la questione.

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