Una scuola al posto di un bosco, i cittadini protestano a colpi di uncinetto: “Così difendiamo un bene di tutti”
A Gallarate, in provincia di Varese, prosegue la protesta per la salvaguardia del boschetto in via Curtatone. Il disboscamento, approvato il 4 agosto scorso dall'Ente Parco Ticino, farà da apripista per la nascita di una nuova scuola, realizzabile con i fondi messi a disposizione da un fondo sociale dell'Unione Europea.
Un presidio vivace e folcloristico quello messo in atto dai gruppi ambientalisti, tra i più attivi: i militanti del Comitato Salviamo gli alberi, del gruppo Tanuki e della Lega antivivisezione di Milano, si sono arrampicati sugli alberi per evitare che le ruspe abbattessero quello che da molti è considerato il polmone verde del comune.
La situazione è degenerata il 31 agosto con l'arrivo della polizia in tenuta antisommossa, che ha identificato molti manifestanti; negli scontri è stato ferito un attivista che stava riprendendo l'accaduto con il suo cellulare.
A stemperare il nervosismo generale, con un'iniziativa anomala ma divertente, ci hanno pensato la signora Nicoletta e le sue amiche, un gruppo di anziane residenti a Gallarate, che alla trasmissione Mattino Cinque in onda su Canale Cinque hanno detto: "Insieme ad alcune amiche abbiamo deciso di lavorare all'uncinetto sedute davanti all'ingresso del boschetto. È un metodo anche per attenuare l'immotivata tensione che c'è in questa strada. E in ogni caso difendiamo un bene di tutti bloccando il passaggio delle ruspe".
Il caso ha avuto una forte risonanza mediatica, coinvolgendo nella vicenda le maggiori emittenti televisive nazionali e il mondo della politica. In serata è previsto la visita, a Gallarate, di Devis Dori, parlamentare di Europa Verde che, sulla vicenda, ha già presentato un'interrogazione parlamentare.