Una centrale nucleare a Baggio, i residenti attaccano Salvini: “È un pazzo”
"Sentivo parlare di nucleare, ti do la risposta io, fatela nella mia Milano la prima, nuova, grande, innovativa centrale nucleare, la voglio nella mia zona, nel mio quartiere Baggio a Milano": così Matteo Salvini segretario e senatore della Lega lo scorso fine settimana, parlando alla platea dei giovani industriali a Rapallo.
Una sortita che è passata in sordina, complice il ballottaggio delle comunali, la siccità, la guerra in Ucraina e la crisi economica, o forse proprio in virtù dei tanti problemi sul tavolo, la proposta serviva a sparigliare le carte e offrire una soluzione, per quanto impraticabile, ai problemi di approvvigionamento energetico, con i forti rincari delle bollette registrate negli ultimi mesi e lontani dallo stabilizzarsi, complici la Russia e l'ostilità del suo presidente Putin.
Cosa ne pensano i residenti di Baggio
Non l'hanno però presa bene i residenti di Baggio, quartiere popolare a ovest di Milano, dove lo stesso Salvini abiterebbe, che non credono alla fattibilità dell'impresa atomica o che con velata preoccupazione invitano il senatore leghista a ripensarci: "è pazzo" è la risposta più quotata tra i pensionati di Baggio che vedono in Salvini una vittima del gran caldo di stagione. "Tra tutti i posti proprio a Baggio? Io sono contrario" commenta lapidario l'edicolante all'angolo tra via Valle Antrona e via Gozzoli, mentre una signora dell'Est Europa ci confessa che si sta trasferendo ma, a domanda esplicita, risponde non per la pazza idea di Salvini, a cui si aggiungono commenti come "Più lontano sono le centrali meglio è" e "Non esiste proprio, Salvini ne spara una ogni giorno".
Il referendum sul nucleare
Proprio Salvini, qualche mese fa, aveva sottolineato come l'Italia sia l'unico Paese del G8 senza nucleare: "Ci sono centrali nucleari nei pieni centri storici di tante città. L’Italia è l’unico Paese del G8 senza nucleare". Il leader della Lega aveva sempre parlato di una centrale nucleare verde e sicura, trovando a suo tempo anche l'appoggio della vicepresidente Letizia Moratti e del presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana che aveva invitato a trovare il "coraggio di spogliarci delle ideologie e di guardare la realtà. Il mondo cambia".
Ogni volta che si torna a parlare di nucleare si riapre un dibattito che in passato, nel 1987 e poi nel 2011, aveva portato gli italiani ad esprimersi in due Referendum che hanno sbarrato la strada al nucleare, portando alla dismissione delle quattro centrali nucleari ospitate in Italia: a Trino (in provincia di Vercelli), a Caorso (Piacenza), a Latina e a Sessa Aurunca (in provincia di Caserta).
Proprio un pensionato di Baggio giudica la questione morta e sepolta con il referendum del 1987: "Le centrali le abbiamo scartate con il referendum di tanti anni fa"