Omicidio Bellocco, un video mostra l’aggressione da parte dell’ultrà dell’Inter Andrea Beretta
La telecamera di sorveglianza della palestra Testudo di Cernusco sul Naviglio (Milano) ha ripreso Antonio Bellocco negli istanti dell'aggressione da parte di Andrea Beretta, capo ultrà dell'Inter già colpito da un Daspo decennale. Il 36enne, erede di una delle più influenti famiglie della ‘Ndrangheta calabrese che stava scalando sempre più velocemente i vertici della curva nerazzurra, è stato ucciso a colpi di pistola nella mattinata di mercoledì 4 settembre all'interno di una Smart bianca.
Dalle immagini della telecamera Bellocco e Beretta escono insieme dalla palestra
Nelle immagini esclusive di LA7 si vedono così Bellocco e Beretta uscire insieme dalla palestra e salire a bordo di una Smart bianca: i due si frequentano da tempo, la sera precedente hanno giocato insieme a calcetto. Bellocco è alla guida e fa marcia indietro per uscire dal parcheggio. Improvvisamente apre lo sportello, prova a uscire ma non ci riesce. Il guidatore perde il controllo del volante, la macchina sbanda in avanti mentre due persone che escono dalla palestra provano a fermarne la corsa.
Il momento dell'aggressione ripreso da un video
Accade tutto in pochissimo tempo. L'orologio segna le 10.35 quando si vede Beretta saltare fuori dallo sportello opposto. Si intuisce che colpisce Bellocco con il coltello, trattenuto da alcune persone accorse sul posto, per poi rientrare nella vettura. Aperta la portiera i presenti trovano Bellocco già morto in una pozza di sangue, colpito al collo, riverso con il volto verso l'alto sul lato guida, e Beretta ferito sul lato del passeggero: ai carabinieri spiega di aver accoltellato Bellocco dopo che questi aveva provato a sparargli, unicamente per legittima difesa.
Vacilla l'ipotesi legittima difesa
Il capo-ultrà ha con sé anche una pistola che sarà ritrovata sul posto con la matricola abrasa. Ha detto che girava armato perché temeva di essere ucciso. Ma si fa sempre più strada l'ipotesi, in chi indaga, che Beretta possa essersi ferito da solo per costruirsi un alibi. E che a essere contesi, tra i due, fosse l'intreccio di affari che gira intorno allo stadio di San Siro e la gestione del business dei parcheggi, delle scommesse, del merchandising, dei paninari e dello smercio di droga.