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“Un tumore scambiato per lombosciatalgia in ospedale, la mamma è morta in tre mesi”: la denuncia dei figli

Denunciati tre medici e l’Ospedale di Treviglio dai figli della 61enne morta per un tumore ai polmoni lo scorso 30 marzo. “Ci hanno detto che se fosse stato diagnosticato in tempo avrebbe potuto essere curato: la diagnosi errata dei medici ha causato gravi conseguenze”
A cura di Francesca Del Boca
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Sarebbe stata dimessa dall'ospedale a dicembre con una diagnosi di lombosciatalgia, ma in realtà era un tumore. È successo a Stella Alaimo Franco, morta a 61 anni lo scorso 30 marzo a causa di un un tumore ai polmoni metastatizzato e scoperto quando ormai era troppo tardi: i due figli della donna, assistiti dall’avvocato Massimo Trabattoni di Milano, hanno sporto così denuncia a carico di tre medici dell’Ospedale di Treviglio, oltre che nei confronti dell’Asst Bergamo Ovest. Lo riporta l'edizione odierna di Corriere Bergamo. 

Tutto è accaduto nell'arco di soli tre mesi, secondo la ricostruzione dei due fratelli Franco. E iniziato il 17 dicembre 2023 con la prima visita della donna in Pronto soccorso a Treviglio, per forti dolori alle gambe. In quel momento, dopo aver effettuato dei raggi nella zona rachide-lombo-sacrale, la 61enne viene dimessa con la diagnosi di lombalgia e nessun giorno di prognosi.

A casa, però, non passa la sofferenza. La signora ritorna in Pronto Soccorso il 4 gennaio 2024, e solo il 16 e il 23 gennaio, grazie all'intercessione di un medico vicino alla famiglia, viene sottoposta a risonanza magnetica e Tac. Il verdetto, a quel punto, è tragico: "Un tumore di 5 centimetri per 4 al torace con ulteriori noduli diffusi". La donna inizia così un percorso di cure all’Istituto dei Tumori di Milano. "Ma tutto si è rivelato inutile, anche perché lei ha iniziato a stare malissimo", il ricordo del figlio. "A fine febbraio non riusciva già più ad alzarsi dal letto".

"A Milano ci hanno detto che se quel tipo di tumore fosse stato diagnosticato per tempo avrebbe potuto essere curato, e che il ritardo della diagnosi errata dei medici di Treviglio ha causato gravi conseguenze, dal momento che la malattia era avanzata in modo irreversibile" sempre i figli al quotidiano orobico. "Perché la mamma non fu sottoposta ad accertamenti più approfonditi fin dal primo momento? Quello che ci ha spinti a denunciare è la speranza che una cosa del genere non accada mai più. E che a nessun figlio possa capitare di perdere un genitore in questo modo, come è successo a noi". L'Asst non ha ancora fornito la sua versione dei fatti.

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