Un ticket per entrare a Como, sul modello di Venezia: la proposta che non entusiasma l’amministrazione
Un ticket d'ingresso a Como per evitare il sovraffollamento dei turisti. Al momento è solo una proposta che prevede il pagamento di un biglietto per accedere al Comune del lago lombardo. Un po' come Venezia che per contenere l'afflusso dei visitatori impone il pagamento di 5 euro per entrare in città (con determinate condizioni). La proposta, però, non sta riscuotendo successo nell'amministrazione.
Da sempre, il lago attira turisti da ogni parte del mondo. Solo nel periodo di Pasqua il tasso di occupazione medio a Como ha raggiunto circa il 95% racconta Luca Leoni, presidente provinciale dell'associazione Albergatori, al Corriere del Ticino. Turisti e vacanzieri, però, che non sono apprezzati da tutti: il sindaco Alessandro Rapinese, per esempio, già l'anno scorso si era lamentato della troppa affluenza.
"In città arriviamo a dei momenti ormai ingestibili, abbiamo bisogno di esportare parte della nostra "utenza" anche solo per rapide visite fuori dal territorio". In quell'occasione era arrivato in suo soccorso il comune di Lugano per dirottare i turisti. Ora, la proposta del ticket per entrare a Como.
Secondo gli esperti, questa soluzione è poco praticabile. Il territorio dovrebbe puntare di più sui servizi da offrire ai turisti e sui parcheggi esterni in modo da evitare la congestione del traffico. La soluzione, infatti, potrebbe essere l'aumento dei parcheggi e non l'introduzione di un biglietto per entrare a Como.
Luca Leoni, sopracitato, sostiene che "chi voglia venire a vedere le bellezze del lago debba poterlo fare in libertà, perché vietarlo?". Secondo il presidente degli albergatori bisognerebbe puntare di più sul dare ai turisti servizi migliori, come più autobus e linee di trasporto.
Il problema, poi, non è solo il centro di Como, ma anche chi passa di lì per andare in Svizzera o altrove: dovrebbero pagare il biglietto. A supporto di Leoni e contrario all'idea di introdurre il ticket per il lago, c'è anche Clemente Tajana, ingegnere capo del Comune di Como: "Io lo vedrei come una limitazione della libertà di poter vivere delle bellezze delle nostre zone".