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Evasione dal carcere Beccaria di Milano

Un solo agente a sorvegliare 12 detenuti che giocavano a calcio: così in 7 sono evasi dal Beccaria

C’era un solo agente della polizia penitenziaria a sorvegliare 12 ragazzi che giocavano in cortile. In un momento di distrazione, in sette hanno attuato il piano di fuga aiutati da un lenzuolo.
A cura di Enrico Spaccini
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Che una parte del gruppo di ragazzi evasi dal carcere minorile Cesare Beccaria di Milano avesse un piano, ormai è certo. Uno di loro, infatti, si era portato dietro in cortile il lenzuolo che lo ha aiutato a scavalcare il muro di cinta. Approfittando di un momento di distrazione dell'unico agente della polizia penitenziaria che li stava tenendo d'occhio, in sette sono riusciti a evadere.

Il pallone da calcio e la fuga

Erano circa le 16 di domenica 25 dicembre e in cortile erano in 12. Ad un certo punto, uno dei ragazzi chiede all'agente di andargli a prendere un pallone così che potevano giocare a calcio nel pomeriggio di Natale. Il poliziotto decide di assecondare la richiesta, ma proprio quando li perde di vista alcuni di loro buttano giù le paratie che coprono il ponteggio dei lavori.

Scavalcano e si ritrovano in un vecchio campo da calcio. Qui entra in gioco il lenzuolo: lo fissano al muro e iniziano a usarlo per scavalcare. La stoffa, però, si strappa appena dopo il primo. A questo punto, gli altri si dirigono su un altro lato del campetto, rimuovo una copertura e scavalcano la recinzione.

I tre ragazzi tornati in carcere

In sette riescono a fuggire: cinque lombardi, un cittadino marocchino e un altro ecuadoriano. Il primo ad essere ricondotto in carcere è un 17enne di Cantù che aveva cercato rifugio a casa della sorella. Dopo che gli ha fatto comprendere la gravità di quello che aveva fatto, la ragazza ha contattato la direzione del Beccaria che sono andati a riprenderlo.

Un altro 17enne, un milanese, si era invece rifugiato dalla zia. Nel suo caso è stata la nonna a convincerlo a tornare sui suoi passi. Infine, è toccato a Bryan, il 18enne ecuadoriano. Membro della Z4 Gang si era diretto a casa della suocera, dove però ha trovato ad aspettarlo gli agenti: "Ho sbagliato", ha detto al pm, "non volevo evadere ma mi sono fatto trascinare".

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