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Un rifugiato ucraino su tre è in Lombardia: a Milano nuovi centri di accoglienza e 2.700 camere d’hotel

Il 30 per cento dei rifugiati ucraini arrivati in Italia è in Lombardia. Attivati due nuovi centri di accoglienza a Milano e messe a disposizione 2.700 camere d’hotel.
A cura di Enrico Spaccini
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Almeno il 30 per cento delle persone in fuga dall'Ucraina verso l'Italia è ospitato in Lombardia. Lo ha riferito il Viminale attraverso una nota, nella quale specifica che il numero di profughi arrivati nel nostro Paese è di 81.739. La maggior parte delle persone riesce a trovare ospitalità in case private, mentre solo una minima percentuale passa per i Centri di prima accoglienza per l'immigrazione (Cas).

"Situazione sotto controllo"

"All'incirca l'85-90 per cento dei nostri cittadini che arrivano vengono collocati nelle famiglie degli amici, parenti, conoscenti oppure nella famiglie italiane", ha commentato il console ucraino Andrji Kartysh. Secondo i dati pubblicati dall'Alto commissariato delle nazioni unite per i rifugiati (Unhcr), le persone già scappate dall'Ucraina sono ad oggi più di 4 milioni (4.215.047). I Paesi confinanti rimangono le mete preferite, soprattutto per comodità di spostamento, in particolare la Polonia che ha aperto le porte a quasi 2 milioni e mezzo di profughi. Per quanto riguarda la Lombardia, che in una settimana ha visto l'arrivo di 65mila persone, "la situazione è sotto controllo", ha assicurato l'assessore lombardo alla Protezione civile Pietro Foroni.

I nuovi Cas

Ad oggi, solo il 3 per cento di chi arriva è ospitato presso i Cas, coordinati da Prefettura e Comuni. A Milano, oltre a Casa Jannacci attiva sin dai primi giorni, sono stati aperti altri due centri di accoglienza: in via Puglia e in via Stella, in collaborazione con l'associazione Arca. Inoltre, si attende un impiego più massiccio delle strutture alberghiere che hanno aderito all'iniziativa della Regione Lombardia. Sono 2.700 le camere messe a disposizione e pagate da Palazzo Lombardia, di queste ne sono occupate meno di 70.

Burocrazia e minori

I problemi più rilevanti da risolvere nell'immediato futuro sono due: la burocrazia e la gestione dei minori. Come sottolineato dal console Kartysh, esiste una parte minore di arrivi ancora fuori controllo. Questo è dovuto al fatto che in molti "aspettano quando possono presentare i documenti per il permesso di soggiorno". Per quanto riguarda i minori, invece, l'assessore al Welfare lombardo Lamberto Bertolè spiega che il 40 per cento di chi è arrivato a Milano è minorenne. Giovani "che dovranno essere inseriti a scuola, e che seguiremo con programmi e supporti linguistici speciali".

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