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Un milanese su quattro è single: il 47 per cento dei residenti vive da solo

Cresce il numero di milanesi che vive da solo, secondo il nuovo piano welfare del Comune sono il 47 per cento della popolazione. Crescono anche gli anziani, mentre è in calo il numero di minori.
A cura di Fabio Pellaco
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Milano è sempre più una città di single e di anziani. A rivelarlo è l'analisi del nuovo piano welfare del Comune di Milano, approvato nei giorni scorsi dalla Giunta, che detta le linee guida per le politiche sociali che dovranno rispondere alle esigenze dei cittadini nei prossimi anni.

Aumentano i single e gli anziani soli

A Milano ci sono oltre 700 mila nuclei familiari e quasi la metà (il 47,3 per cento) è composto da una sola persona. Specchio di una società che cambia è anche la crescita del numero di anziani soli, arrivati a quota 131mila.

Tra i residenti in città, gli over 65 sono 312mila, aumentati in vent'anni del 6,5 per cento, ma è il numero di over 80 a registrare l'incremento più alto: sono addirittura il 64,9 per cento in più rispetto al 2000 e rappresentano ora l'8,4 per cento della popolazione totale. Aumentano anche le famiglie monoparentali, dove c'è un solo genitore con almeno un figlio: a Milano sono 32mila unità con un aumento del 7,6 per cento.

I quartieri Barona, Gallaratese e Trenno sono quelli dove il numero di anziani ogni 100 abitanti supera la media cittadina e la tendenza è in aumento. La crescita del numero di minori si è invece arrestata rispetto agli ultimi vent'anni.

Oggi i minorenni sono il 15 per cento della popolazione milanese (nel 2000 erano il 12,6 per cento), ma l'ascesa a cui avevano contribuito i figli degli stranieri non prevede un'inversione di tendenza nel breve termine. Anzi, si stima che entro il 2030 ci sarà un calo di quasi 20mila unità scendendo fino a 189.802.

La Giunta approva il nuovo piano welfare

"Questa evoluzione, che proseguirà nei prossimi anni, – spiega l'assessore al Welfare e salute, Lamberto Bertolé – ci mette davanti alla necessità di cambiare approccio, integrando la componente assistenziale con un potenziamento del welfare territoriale e generativo basato sulla costruzione di reti di sostegno che possono dare risposte integrate tenendo conto della peculiarità della situazione di ogni persona. Un sistema all'interno del quale l'Amministrazione vuole assumere un ruolo più forte di coordinamento e regia, per superare la frammentazione delle proposte e favorire l'incontro tra domanda sociale e offerta di servizi".

Per favorire questo incontro la giunta ha intenzione di istituire la figura del "Welfare community manager", un operatore sociale che lavorerà nei vari quartieri a stretto contatto con tutti gli attori interessati.

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