Malfunzionamento nell’impianto o errore nell’imbracatura: le possibili cause della morte di Ghizlane Moutahir
Saranno le indagini di questa settimana a definire cosa sia successo a Ghizlane Moutahir, la 41enne morta precipitando dalla zip-line dell'impianto sportivo Fly Emotion di Bema in Valtellina, in provincia di Sondrio. La donna è caduta nel vuoto per più di 30 metri morendo sul colpo. Sono stati inutili i tempestivi soccorsi da parte dei sanitari e del soccorso alpino. Cosa sia successo è ancora al vaglio degli inquirenti ma sono stati fatti i primi avvisi di garanzia.
Nel pomeriggio di mercoledì 8 maggio la Procura di Sondrio ha notificato gli avvisi di garanzia con l'ipotesi di omicidio colposo. Sotto l'attenzione degli inquirenti ci sono le persone che hanno assistito la donna durante le fasi di vestizione e con l'imbracatura prima di lanciarsi con l'aerofune. Nel registro degli indagati sono finiti tutti i dipendenti che hanno avuto a che fare con la 41enne e i responsabili della sicurezza e dell'attività.
Le indagini infatti si stanno concentrando per capire come è stato possibile che Ghizlane Moutahir sia scivolata dal vuoto. Inquirenti e investigatori stanno accertando se c'è stato un malfunzionamento dell'imbracatura o se è stata indossata in modo non corretto. Altro punto da capire è se tutto l'impianto – ora posto sotto sequestro – fosse a norma. In parallelo si verificheranno se ci sono stati errori umani.
Utili ai magistrati saranno anche i risultati dell'autopsia: i medici legali verranno incaricati questo venerdì. Gli esami potranno spiegare le cause della morte, tra le ipotesi che lei abbia avuto un malore mentre si trovava in volo. Gli inquirenti hanno analizzato anche il video girato dalle nipoti della donna mentre si trovava in volo: il video, durato solo pochi secondi, non ha riportato il momento della caduta. Potrà forse essere utile per capire se la donna era imbracata correttamente.