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La fuga di Giacomo Bozzoli

Un maiale sarà gettato nel forno per il processo Bozzoli: migliaia firmano una petizione per salvarlo

Tra due giorni si svolgerà l’esperimento, disposto dalla Corte d’Assise di Brescia, che potrebbe dare una svolta importante al caso Bozzoli: sarà infatti gettato un maiale nel forno di una fonderia dove potrebbe essere stato bruciato il corpo dell’imprenditore. Una scelta che ha però sollevato diverse polemiche. Le associazioni animaliste hanno infatti presentato una petizione per far sì che l’animale venga salvato e graziato.
A cura di Ilaria Quattrone
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Per risolvere il giallo dell'omicidio di Mario Bozzoli e capire se il corpo è stato bruciato, un piccolo maiale sarà gettato nel forno della fonderia dell'imprenditore scomparso nel 2015 da Marcheno, comune in provincia di Brescia. A deciderlo è stata la Corte d'Assise di Brescia. Una scelta che però ha scatenato diverse polemiche tanto che è già partita una petizione per salvare l'animale.

L'esperimento scelto dai giudici

Il maiale, prima di essere gettato nel forno della fonderia Gonzini che si trova a Provaglio d'Iseo, verrà ucciso e indosserà degli abiti simili a quelli che aveva l'imprenditore la sera della scomparsa. L'esperimento andrà in scena il 27 aprile alle 14,30. Appresa la notizia, alcune associazioni animaliste – come Meta, Avi e Salviamo i macachi di Parma – hanno inviato un appello al ministro della Giustizia Marta Cartabia, alla Corte d'Assise di Brescia, al Tribunale di Brescia, alla Procura, al sindaco e all'Assessore per la tutela animale. Insieme all'appello – dove viene chiesto di revocare l'esperimento e graziare l'animale –  è stata allegata la petizione "Salviamo Cuore" che ha raggiunge le 9.606 firme.

Il caso Bozzoli

L'esperimento arriva dopo anni di ricerche e deduzioni da parte degli inquirenti. Il corpo di Bozzoli infatti non è stato mai ritrovato: da qui, l'ipotesi degli inquirenti che il corpo sia stato bruciato in uno dei due crogioli della fonderia di cui era proprietario. Per il momento, l'unico imputato nel processo è il nipote Giacomo Bozzoli: l'uomo è accusato di aver ucciso lo zio e di aver occultato il cadavere. L'uomo si è sempre professato innocente e ha sostenuto di aver creduto che lo zio fosse andato via per motivi sentimentali. Ad aggrovigliare ancora di più la matassa di questo delitto, è stato il ritrovamento del corpo dell'operaio Beppe Ghirardini. Il suo cadavere è stato trovato nei boschi di Ponte Legno. L'uomo era stata una delle ultime persone ad aver visto ancora in vita l'imprenditore Bozzoli.

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