Un amico di Gianluca Loprete, il 19enne che ha fatto pezzi il padre: “Dopo il lockdown era sparito”
Chi è davvero Gianluca Loprete? Difficile capirlo attraverso i pochi monosillabi pronunciati dal 19enne di Sesto San Giovanni (Milano) dopo la chiamata ai carabinieri nella mattina di domenica 12 giugno: “Ho ucciso mio padre, l’ho fatto a pezzi”. Difficile capire il reale movente del patricidio. Fanpage.it ha cercato di chiarire alcuni punti di questa tragedia parlando con un ragazzo che era stato nella stessa compagnia di Gianluca.
Portava rispetto agli adulti
“Non l’ho frequentato per molto tempo – dice a Fanpage.it il ragazzo, che chiede di rimanere anonimo -, ci siamo conosciuti nel 2019 a una festa. Mi era sembrato un ragazzo tranquillo ed educato. Ricordo che era molto più rispettoso di tutti noi verso gli adulti. Per esempio, diversamente dagli altri, alle persone più grandi dava sempre del lei e di certo alle feste non era uno ‘agitato’”.
“I festini mi sembravano assurdi”
E poi? Cosa sia accaduto nei mesi del lockdown e nel periodo successivo anche gli amici non se lo spiegano. “Io non ero uno di quelli che andava ai festini da lui – ci tiene a precisare il ragazzo -, mi sembrava una cosa allucinante con i tempi che stavamo passando”. Il riferimento è ai party organizzati in casa da Gianluca Loprete, che avevano fatto scattare la denuncia da parte dei condomini. “Di certo non sapevo, e credo nemmeno gli altri, che avesse disturbi mentali”. Invece Gianluca era da anni seguito dal Cps e con una storia familiare (il suicidio del nonno, la depressione del papà) di sofferenza psichica.
Negli ultimi mesi era sparito dalla circolazione
“Con il lockdown – racconta il giovane – c’eravamo un po’ persi di vista, ma lui negli ultimi mesi era proprio sparito dalla circolazione”. Dettaglio confermato anche dai vicini e dai conoscenti, che nelle settimane precedenti l’omicidio raccontano di un ragazzo “sempre più ombroso e che non salutava mai”.
Ignorava il padre, si lamentava con la madre
Allo stesso modo Gianluca pareva ignorare anche il padre. “I due – hanno raccontato a Fanpage.it i condomini – vivevano in stanze separate e la casa era in condizioni precarie”. Appartamento di cui Gianluca si era lamentato con la madre, residente a Bolzano. È stata la donna a raccontare: “Mio figlio diceva di dover fare tutto lui in casa”.
Chi lo conosceva davvero?
“Quando nel giro di un tempo si è saputo – conclude il ragazzo che un tempo frequentava Gianluca Loprete – tutti siamo rimasti sconvolti. Ma abbiamo anche fatto mente locale: chi di noi aveva più avuto contatti con lui? Chi lo conosceva davvero?”