Ultima Generazione rovescia vernice gialla sulla statua in piazza Duomo a Milano: fermati dai carabinieri
Sono tornati per le vie di Milano gli attivisti di Ultima Generazione. Questa volta hanno protestato in difesa dell'ambiente nella centralissima piazza Duomo: nella mattinata di oggi giovedì 9 marzo hanno rovesciato la vernice gialla sulla stata di Vittorio Emanuele II. Come spesso capita anche nelle altre manifestazioni di Ultima Generazione, gli attivisti sono stati poi portati via di peso dai carabinieri. Come riportano gli stessi militari, due dei manifestanti sono stati portati in caserma per accertamenti.
Prima di darsi appuntamento in piazza Duomo gli attivisti hanno scritto questo comunicato stampa, sempre al grido di "Non paghiamo il fossile": "Imbrattare una statua è scandaloso? Io dico che il vero scandalo è l'assoluta indifferenza del governo verso le nostre vite, che la crisi climatica distruggerà e starà già distruggendo. L'Italia è il sesto investitore mondiale in combustibili fossili, investe persino più di Russia e Arabia Saudita. Dobbiamo liberarci immediatamente di petrolio, carbone e gas: farlo è possibile, manca solo la volontà politica perché viviamo in un sistema in cui il profitto di pochi conta più della vita di milioni di persone".
La precedente protesta dei ragazzi di Ultima Generazione a Milano è stata quella in via Palmanova lo scorso 22 febbraio: in quell'occasione hanno impugnato lo striscione "Non paghiamo il fossile" e hanno invaso la strada con l'obiettivo di fermare il traffico. Per qualche minuto le auto sono rimaste ferme, creando alcuni malumori tra gli automobilisti che hanno provato a trascinare via gli attivisti. Allora gli attivisti avevano aperto un varco per i medici in ritardo con le visite. Anche in questo caso poi la manifestazione è terminata con l'arrivo delle forze dell'ordine.
A gennaio invece gli attivisti sempre a Milano e sempre con vernice lavabile avevano macchiato la scultura che raffigura un dito medio realizzata da Maurizio Cattelan e posizionata dal 2010 davanti a palazzo Mezzanotte, sede della Borsa, in piazza degli Affari.
Ora la protesta si è spostata nel cuore del capoluogo lombardo: "La statua di Vittorio Emanuele II – continuano a scrivere in un comunicato gli attivisti – è un simbolo caro ai milanesi, in un punto nevralgico della città. Ma ha senso indignarsi per un po’ di vernice lavabile su una statua mentre si continua a ignorare la distruzione delle fondamenta stesse del nostro futuro? Laghi e fiumi ai minimi storici per la siccità, ghiacciai che scompaiono, ondate di calore ed eventi estremi sempre più devastanti e frequenti".
E ancora: "Questi sono gli effetti della crisi climatica, visibili e allarmanti, ma invece di agire per mitigarli il governo fa di tutto per aggravarli, alleandosi con le aziende del fossile che stanno registrando, in un crudele paradosso, i profitti più altri di sempre".