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Ufficiale, la Lombardia diventa zona arancione a partire da domenica 24 gennaio: firmata l’ordinanza

La Lombardia entra in zona arancione. L’ordinanza, che dovrà essere firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza, entrerà in vigore domenica 24 gennaio. La Lombardia sarebbe dovuta rimanere nella zona rossa fino al 31 gennaio. Attualmente particolari deroghe erano previste solo nel caso in cui i dati fossero peggiorati.
A cura di Ilaria Quattrone
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La Lombardia entrerà in zona arancione domenica 24 gennaio con una settimana di anticipo rispetto a quanto stabilito. Ad annunciarlo il presidente della Regione Attilio Fontana. Al termine di una lunga riunione della cabina di regia da cui è emerso che l'Rt è calato, e dopo una giornata di dibattiti tra Governo e Regione per un presunto "errore" di calcolo da parte dei tecnici lombardi, è arrivata la decisione che la Regione governata da Fontana aspettava. Una decisione che ha sorpreso considerato che, stando all'ultimo Dpcm, la permanenza di una Regione in una determinata zona è di due settimane. Particolari deroghe sono previste solo in caso di peggioramento dei dati, ma in questo caso è stata firmata una nuova ordinanza che farà entrare la Regione con anticipo e prima ancora della decisione del Tribunale amministrativo regionale.

Il ricorso al Tar del Lazio

Subito dopo aver avuto la notizia dell'inserimento in zona rossa della Lombardia, il presidente della Regione Attilio Fontana aveva comunicato di essere intenzionato a far ricorso. Dopo averlo depositato, il Tar del Lazio giovedì 21 gennaio aveva deciso di rinviare l'udienza a lunedì 25 gennaio. Il giudice si era avvalso della facoltà di poter visionare il Report "Fase 2" così da poterne analizzare i dati e decidere sull'eventuale possibilità di far rientrare il territorio in area arancione. Fin da subito, il governo regionale aveva sostenuto che la decisione del ministero era basata su dati vecchi e che fosse necessario cambiare i parametri di classificazione.

Soddisfatto Fontana: Ottima notizia, confermati i nostri dubbi

"Un’ottima notizia. Viene confermato quello che da tempo sosteniamo, ovvero che i dati della Lombardia erano tali da collocare la nostra regione in zona arancione. E, in tal senso, la sola presentazione del ricorso al Tar del Lazio contro decisioni inique tutte romane ha contribuito a raggiungere il risultato auspicato". Commenta così il passaggio in zona arancione il presidente della Lombardia Attilio Fontana in una nota ufficiale. Il governatore lombardo ha poi ripassato la palla delle responsabilità circa i dati trasmessi all'Iss, dichiarando: "Ai professionisti della mistificazione della verità, ribadisco ancora una volta che i ‘dati richiesti’ alla Lombardia sono sempre stati forniti con puntualità e secondo i parametri standard. Semmai qualcuno a Roma dovrebbe chiedersi come mai Regione Lombardia abbia dovuto segnalare il ‘mal funzionamento’ dell’algoritmo che determina l’Rt dell’ISS. Chi, invece, sostiene il contrario lo deve dimostrare con atti concreti e non manipolando la realtà a uso propagandistico".

Cosa cambia in zona arancione

Il passaggio in zona arancione consente di potersi spostare liberamente all'interno del proprio Comune, tra le ore 5 e le 22, e senza le necessità di giustificare i propri spostamenti. Non sarà però possibile andare in altri Comuni a meno che non ci siano comprovate esigenze lavorative, di salute o di necessità e rimane il divieto di spostarsi in un'altra Regione se non per i motivi elencati prima. Sarà possibile ancora far visita ai propri parenti o amici purché vivano all'interno dello stesso Comune. Ci si potrà spostare portando con sé i figli minori di 14 anni, le persone disabili o autosufficienti che convivono con loro. Chi vive in un Comune che ha fino a 5mila abitanti potrà spostarsi entro i 30 chilometri in un altro Comune, ma non potrà spostarsi verso i capoluoghi di provincia. In quest'area riaprono i negozi che non vendono beni di prima necessità, ma rimangono chiusi bar e ristoranti per i quali è comunque consentito il servizio d'asporto e il domicilio. Il primo però, nel caso dei bar, non potrà essere svolto dopo le 18.

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