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Ucraina, il “tassista di Dio” don Giuseppe Tedesco porta in salvo sei bambini: “Glielo avevo promesso”

Don Giuseppe Tedesco, della parrocchia San Giuseppe di Busto Arsizio, ha viaggiato fino in Polonia per portare in italia sei bambini e una mamma con una neonata scappati dalla guerra in Ucraina.
A cura di Giorgia Venturini
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Un viaggio andata e ritorno per portare a casa sei bambini e ragazzi dai 9 ai 15 anni e una mamma con la figlia di appena pochi giorni scappati dalla guerra in Ucraina. Don Giuseppe Tedesco della parrocchia di San Giuseppe a Busto Arsizio nel Varesotto ha percorso quasi 3mila chilometri viaggiando per 20 ore su un furgoncino. "Glielo avevo promesso", aveva detto al telefono ai bambini. I ragazzi infatti sono gli stessi che durante le vacanze di Natale sono venuti nella parrocchia di Don Tedesco. Così quando è scoppiata la guerra non ci ha pensato due volte: è partito con direzione Lodz, città a Sud della Varsavia, dove lo attendevano i "suoi" ragazzi.

"Al più grande dei ragazzi ho detto una sola frase: ‘Te l'avevo promesso e lui mi ha abbracciato'", racconta don Tedesco il suo viaggio ai microfoni di Fanpage.it. I sei ragazzi avevano lasciato Busto appena lo scorso 16 gennaio per ritornare dalle loro famiglie in Ucraina. A don Tedesco dicevano: "Che faccio se scoppia la guerra? Vengo in Polonia poi vieni tu e mi prendi con te". E così è stato. Tutto è iniziato venerdì scorso quando alle 9.24 a don Tedesco arriva un messaggio vocale: "Andiamo in Polonia, quando arriviamo ti scrivo". La partenza da Busto Arsizio è stata domenica mattina alle 8: "Il viaggio è partito in maniera inaspettata. L'idea di pensarli in qualche campo profughi ci sembrava strano. Così il tempo di organizzarci, andare e portarli a casa".

Intanto i ragazzi da Chernobyl raggiungono un primo varco di confine con la Polonia ma lo trovano chiuso, così scendono di 90 chilometri più giù e trovano finalmente un varco aperto: la coda è lunga, si mettono in fila alle 19 di sera fino alle 6.30 del mattino dopo. "Al freddo e al gelo. Un loro zio li ha presi e li ha portati a Lodz dove viveva. Poi siamo arrivati noi". Infine don Tedesco aggiunge: "Noi non abbiamo fatto altro che andare a prenderli perché questi sono i nostri ragazzi. Quest'estate abbiamo ospitati 11 bambini ucraini. Di questi quattro sono in salvo, mentre sette sono ancora sotto le bombe. Quindi sono contento ma non felice".

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