Ucciso in strada il capo ultrà dell’Inter Vittorio Boiocchi: si cercano i due killer in moto
Si cercano due persone per l'omicidio di Vittorio Boiocchi, storico capo degli ultrà dell'Inter ucciso a 69 anni a colpi di pistola a Figino, nella periferia Ovest di Milano. Dalle testimonianze raccolte dalle forze dell'ordine i killer sarebbero stati due ed erano a bordo di una moto in quello che sembrerebbe essere stato un vero e proprio agguato.
Boiocchi morto poco dopo l'arrivo in ospedale
I fatti sono accaduti in via Fratelli Zanzottera verso le 19.45 di ieri sabato 29 ottobre. Qui Boiocchi è stato trasportato in condizioni disperate al Pronto Soccorso dell'ospedale San Carlo, dove è deceduto poco dopo l'arrivo.
Da una prima ricostruzione dell'accaduto l'agguato sembra un regolamento di conti collegato al lungo passato criminale dell'uomo che aveva molti precedenti e condanne definitive per rapina, traffico di droga e sequestro di persona.
Il passato criminale
I killer si cercano nel suo passato criminale: sono ben 10 le condanne, tutte definitive, che Boiocchi ha riportato per associazione a delinquere, traffico internazionale di stupefacenti, ricettazione, porto e detenzione illegale di armi, sequestro di persona e furto.
Ma a preoccupare sempre di più la forze di polizia sono stati i suoi rapporti con le mafie. Da qui forse la resa dei conti da parte di clan rivali.
Gli ultras hanno lasciato lo stadio
Dopo aver appreso del decesso di Vittorio Boiocchi molti degli ultras della Curva Nord dell'Inter hanno lasciato gli spalti dello stadio Meazza, dove era in corso la partita tra i nerazzurri e la Sampdoria, durante l'intervento. E alcuni striscioni erano stati ritirati e molte sciarpe erano state tolte anche in altri settori. Come segno di solidarietà allo storico capo ultrà.