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Ucciso dal padre a 13 anni, mamma Erica nel compleanno del figlio: “Auguri amore mio”

“Oggi l’unico regalo che ho potuto farti è un vaso di fiori con un nastro con scritto “auguri amore mio”  messo su una lapide bianca. Erica Patti ricorda, nel giorno del ventunesimo compleanno, il figlio Davide, ucciso da suo padre Pasquale Iacovone insieme al fratellino Andrea a Ono San Pietro (Brescia), il 16 luglio 2013. Iacovone cosparse la casa di benzina e appiccò il fuoco, i bimbi morirono tra le fiamme.
A cura di Angela Marino
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"Oggi l’unico regalo che ho potuto farti è un vaso di fiori con un nastro con scritto "auguri amore mio"  messo su una lapide bianca. Sono le parole con cui Erica Patti ricorda, nel giorno del ventunesimo compleanno, il figlio Davide, ucciso da suo padre Pasquale Iacovone insieme al fratellino Andrea a Ono San Pietro (Brescia), il 16 luglio 2013.

"Oggi amore mio è il tuo compleanno: oggi avresti compiuto 21 anni. Oggi – scrive Erica Patti su Facebook – avremmo fatto una bella festa come quelle che abbiamo sempre fatto. Oggi sicuramente la tua mamma se ne sarebbe dovuta andare via di casa per lasciare spazio a te e ai tuoi amici. Oggi ti avrei fatto un bel regalo. Oggi l’unico regalo che ho potuto farti è un vaso di fiori con un nastro con scritto ‘auguri amore mio'  messo su una lapide bianca. Si perché tu oggi non sei qui con me. Mi manchi tantissimo, mi mancate tantissimo. Buon compleanno Amore mio".

Il 16 luglio 2013, Pasquale Iacovone, imbianchino, ha ucciso i figli dando fuoco alla sua abitazione di Ono San Pietro (Brescia). Andrea e Davide sono morti tra le fiamme, mentre Iacovone, ferito in maniera grave, è rimasto per mesi in ospedale per le ustioni riportate. È stato condannato all'ergastolo. Secondo la ricostruzione processuale Iacovone, che era stato più volte denunciato da Erica Patti, la moglie per stalking, agì per "un risentimento ossessivo" nei confronti della ex. Per i giudici che lo hanno condannato Iacovone era "incapace di accettare la separazione dalla moglie e la sua nuova relazione, desideroso di farla soffrire sia molestandola e aggredendola fisicamente e personalmente, sia – sempre al fine di farla soffrire – molestando e minacciando i suoi affetti più cari. Anche gli stessi figli". !L’unico modo per farti del male è far del male ai tuoi figli – le scrisse il 23 giugno 2012 – Adesso me li porto via 15 giorni al mare e non li vedrai più. Li ammazzo".

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