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Uccise un dipendente del supermercato di Assago e ferì tre passanti: i giudici non credono al suo pentimento

Andrea Tombolini, l’uomo di 46 anni che il 27 ottobre 2021 ha accoltellato tre clienti del supermercato Carrefour, che si trova nel centro commerciale Milanofiori di Assago, causando la morte di un dipendente, è stato condannato a 19 anni e 4 mesi. Oggi sono state depositate le motivazioni della sentenza.
A cura di Ilaria Quattrone
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L'ipermercato Carrefour di Assago
L'ipermercato Carrefour di Assago

Sono state depositate le motivazioni della sentenza emessa dalla giudice dell'udienza preliminare Silvia Perrucci nei confronti di Andrea Tombolini, l'uomo di 46 anni che il 27 ottobre 2021 ha accoltellato tre clienti del supermercato Carrefour, che si trova nel centro commerciale Milanofiori di Assago, causando la morte di un dipendente. Il 46enne avrebbe accoltellato alcuni passanti "per sciogliere almeno temporaneamente la sua sofferenza attraverso azioni che comportassero la sofferenza di persone che invidiava in quanto, contrariamente a lui, si mostravano felici".

Tombolini è stato condannato a 19 anni e 4 mesi

Tombolini, che è stato condannato a 19 anni e 4 mesi, ha raccontato che quel giorno pensava di morire "allora vabbeh, mi sono detto, la faccio finita al centro commerciale, e niente, va su, prendo questo coltello e volevo ammazzarmi, ma poi… vedo questo ragazzo, non so come mi è preso, gliel'ho detto anche a lui, l'ho colpito, non so cosa mi è preso, ero invidioso di questo signore, che stava bene, che era alto, ero invidioso".

La perizia psichiatrica

Per l'uomo era stata disposta una perizia psichiatrica. I consulenti "non hanno negato che Tombolini sia una persona fragile in difficoltà, e che la sua condizione psicologica abbia contribuito a provocare le sue azioni, ma hanno adeguatamente chiarito come tale fragilità non sia stata di intensità tale da condurre a un giudizio di vizio parziale o totale di mente". Per la giudice, quindi, la gravità della sua condotta "è di gran lunga prevalente rispetto alla scarna e strumentale manifestazione di pentimento che Tombolini ha esternato all'udienza, limitandosi a chiedere scusa per quanto accaduto senza tuttavia manifestare alcuna rivisitazione critica".

Si sarebbe invece trincerato "dietro i suoi disturbi personologici, e senza intraprendere alcune iniziativa risarcitoria, nemmeno simbolica, nei confronti delle persone offese". Non è stata quindi concessa alcuna attenuante. Una volta terminata la sua pena, l'uomo sarà sottoposto alla libertà vigilata per altri tre anni: questo perché la perizia psichiatrica, nonostante abbia rivelato che al momento dei fatti fosse capace di intendere e di volere, gli ha comunque diagnosticato disturbi psicologici che hanno reso necessario la custodia non in carcere, ma in una comunità vigilata di cura.

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