Uccise l’ex fidanzata e seppellì il cadavere nel giardino di una bocciofila: condannato all’ergastolo
Kadrus Berisa è stato condannato all'ergastolo: il 62enne è stato ritenuto responsabile dell'omicidio dell'ex fidanzata Viktoriia Vovkotrub avvenuto nel 2020. La Corte d'Assiste d'Appello, presieduta dal giudice Giulio Deantoni, ha accolto le richiesta del procuratore generale Enrico Ceravone. L'ex muratore era stato condannato in primo grado a vent'anni di carcere.
Viktoriaa lavorava come badante e aveva 42 anni: è stata uccisa il 4 novembre 2020 in casa sua. Quella sera aveva incontrato l'ex compagno in un bar. Era stata lei a porre fine alla loro relazione perché il 62enne era violento. Dopo aver cenato insieme, Berisa, con il quale la 42enne aveva convissuto fino ad alcuni mesi prima, l'ha accoltellata per quattordici volte nel salotto.
Il corpo trovato nel giardino di un'ex bocciofila
Ha poi nascosto il corpo della donna nel giardino di un'ex bocciofila, a pochi passi dalla sua abitazione. Il cadavere è stato poi trovato il 13 novembre. Alcuni giorni prima, l'uomo era stato arrestato dai carabinieri che lo avevano sorpreso mentre stava buttando alcuni vestiti sporchi di sangue nella spazzatura.
Nel salotto poi di casa sono state trovate alcune tracce che appartenevano alla donna. I giudici di secondo grado, oltre che i futili motivi, hanno riconosciuto l'aggravante dello stalking che in primo grado invece era stato ritenuto scollegato dal delitto. Per la difesa, Berisa l'avrebbe colpita per un stato di parziale di vizio di mente.
Lui stesso, durante il processo, ha ricostruito la dinamica dei fatti: "È stata lei a impugnare il coltello per prima e puntarmelo contro. Io le ho preso il polso e l'ho girato contro di lei. Ma non volevo ucciderla".