Uccise il marito davanti al figlio 15enne: “Raffaella Ragnoli è capace di intendere e di volere”
Nella giornata di oggi, martedì 15 ottobre, sono stati resi noti i risultati della perizia psichiatrica svolta su Raffaella Ragnoli, la donna di 58 anni che a fine gennaio 2023 ha ucciso il marito Romano Fagoni nel loro appartamento di Nuvolento, comune che si trova in provincia di Brescia.
Per il perito, nominato dal tribunale di Brescia, la 58enne era capace di intendere e di volere al momento dei fatti: "Nei mesi prima dell'omicidio era sottoposta a forte stress per la situazione con il marito e la gestione della suocera inferma". Il delitto è maturato in un clima in cui è emersa "una complessiva fragilità, ma non una oggettiva infermità".
La donna ha ucciso il marito a fine gennaio nella loro abitazione. I due stavano cenando quando, a un certo punto, avrebbe preso un coltello e lo avrebbe colpito più volte. Agli inquirenti ha raccontato di averlo fatto perché il marito avrebbe minacciato il figlio. Avrebbe quindi agito a difesa del quindicenne.
"Alle 15 è uscito per questioni sue, è tornato alle 18 ma sapevo che aveva bevuto. Ho visto che aveva una birra sul tavolo. Una volta a casa ha iniziato a urlare, imprecare perché non trovava il telefono", aveva raccontato. Ci sarebbero stati alcuni problemi per le sigarette: "Quando ho controllato la pizza in forno si è rotto un vetro e lui diceva che era colpa mia".
Sarebbe quindi intervenuto il figlio per calmarlo: "Lui lo ha insultato dicendogli che non era un uomo, nemmeno un mezzo uomo. Pensavo che sarebbe successo qualcosa, litigavano. Lui gli diceva: ‘Vuoi vivere o morire?". Da lì, ha deciso di prendere un coltello e puntarglielo: "Lui mi rideva in faccia, io poi l'ho colpito alla gola mentre era seduto e io in piedi".