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Uccise e fece a pezzi la vicina di casa a Milano: Domenico Livrieri è stato condannato a 25 anni di carcere

Domenico Livrieri è stato condannato in primo grado per l’omicidio della vicina di casa, Marta Di Nardo, avvenuto a Milano i 4 ottobre del 2023. Il 46enne aveva accoltellato la donna e aveva nascosto il cadavere sotto al letto, per poi tagliarlo a metà e metterlo nel contro-soffitto della cucina.
A cura di Alice De Luca
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La corte di assise di Milano ha condannato in primo grado a 25 anni di carcere Domenico Livrieri per l'omicidio della vicina di casa, la 60enne Marta Di Nardo. Come certificato da una perizia nel corso del processo, il 46enne, difeso dall'avvocato Diego Soddu, è affetto da problemi psichiatrici e gli è stata riconosciuta l'attenuante del vizio parziale di mente, prevalente sulle aggravanti. L'uomo è anche stato condannato in sede civile al pagamento di una provvisionale di 20mila euro. Quando avrà scontato la pena sarà ricoverato in una Rems (Residenza per l'esecuzione di misure di sicurezza) per cinque anni.

I fatti risalgono al 4 ottobre del 2023, quando Livrieri, che aveva precedenti per reati contro il patrimonio, violenza sessuale e sequestro di persona, avrebbe dovuto trovarsi in una Rems, dove però non era stato mai ricoverato, come scrisse la Gip Alessandra Di Fazio, per "mancanza di disponibilità" dei posti "nonostante i ripetuti solleciti del pm alle autorità di competenza". Quel giorno l'uomo colpì al collo con un coltello da cucina di 50 centimetri la vicina di casa con la quale viveva nelle case Aler di via Pietro da Cortona, a Milano. Successivamente nascose il cadavere sotto al letto per una settimana e poi lo tagliò, avvolgendo le due metà in due coperte e nascondendole nel contro-soffitto sopra la cucina. Quando la sorella venne a trovarlo a casa sua lui aveva giustificato il cattivo odore dicendo che "si trattava di carne andata a male".

Il corpo fu trovato più di due settimane dopo l'uccisione, il 20 ottobre. Dietro all'omicidio ci sarebbe stato un movente anche di natura economica: nei 16 giorni in cui la donna risultava scomparsa, Livrieri aveva prelevato 170 euro da una delle sue carte e "verosimilmente" tentato la fuga dall'Italia il 16 ottobre, facendosi portare in taxi a Malpensa. Non avendo i soldi per pagare la corsa, aveva tentato di sdebitarsi consegnando al tassista il cellulare.

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