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Uccise a martellate il padre dell’ex fidanzata, ora le scrive una lettera dal carcere: “Perdonami”

Hamedi El Makkaoui, 24 anni, è accusato di aver ucciso a martellate il padre dell’ex fidanzata. Ieri c’è stata la prima udienza. Il 24enne ha scritto una lettera all’ex per chiederle perdono.
A cura di Ilaria Quattrone
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Ha ucciso il padre dell'ex fidanzata a martellate perché non voleva restituirgli l'automobile. Hamedi El Makkaoui, 24 anni, è in carcere da aprile 2022 con l'accusa di omicidio aggravato dai futili motivi che potrebbe costargli una condanna all'ergastolo. Ieri, mercoledì 15 febbraio, si è svolta la prima udienza in Corte d'Assise a Bergamo.

Quel 18 aprile 2022, il 24enne va dall'imprenditore Anselmo Campa a Grumello (Bergamo): vuole parlare dell'auto che il 56enne aveva comprato e lasciato al ragazzo in uso quando era ancora fidanzato con Federica. L'imprenditore voleva che il ragazzo gliela restituisse. Tra i due inizia una discussione culminata poi con l'aggressione: El Makkaoui avrebbe preso un martello e avrebbe colpito più volte l'imprenditore, uccidendolo.

Il ragazzo era andato a prendere l'ex fidanzata in aeroporto

Il giorno della morte la figlia di Campa, Federica, si trovava a Sharm el-Sheik. Ricevuta la notizia, decide di tornare subito in Lombardia. Ad attenderla all'aeroporto c'era proprio Hamedi, pronto a consolarla per la sua perdita. I carabinieri analizzano le telecamere di videosorveglianza che riprendono il 24enne in bici con un zaino che va e torna dalla casa della vittima. Convinto dal fratello, confessa il delitto.

La lettera per l'ex fidanzata

Ieri si è svolta la prima udienza. In aula c'era anche la figlia della vittima, nonché ex fidanzata del presunto responsabile, Federica Campa. Pur sapendo chi avesse ucciso il padre: il 24enne infatti ha confessato il delitto quattro giorni dopo. Il ragazzo è stato arrestato e portato in carcere a San Vittore. E da quell'istituto penitenziario ha scritto una lettera proprio all'ex fidanzata per chiedere il suo perdono.

"È pentito, si è reso conto di quello che ha fatto ma non se ne capacita — ha detto al quotidiano Il Corriere della Sera l’avvocato Robert Ranieli —. È distrutto, non solo per sé ma per la vittima. In carcere sta facendo un percorso tra corsi e scuola, e in un gruppo di riflessione".

Gli avvocati difensori hanno provato a far escludere l'aggravante durante l'udienza puntando sui problemi di droga e di gioco d'azzardo del ragazzo, ma per il giudice questi elementi non sono bastati per ridimensionare l'accusa. I due si incontreranno di nuovo il prossimo 27 marzo quando ci sarà una nuova udienza: Federica, parte civile con l'avvocato Ennio Buffoli, potrebbe essere chiamata a testimoniare.

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