Uccide per errore il fidanzato con la pistola in dotazione alla polizia locale: 20enne patteggia al minimo

Ha patteggiato la pena di un anno per omicidio colposo la 20enne che il 17 maggio dell'anno scorso ha esploso per errore il colpo di pistola che uccise Christian Rovida, agente della polizia locale del Comando di Mortara (in provincia di Pavia). Stando a quanto ricostruito dalle indagini coordinate dalla pm Chiara Giuiusa, il poliziotto 22enne stava mostrando alla fidanzata come impugnare la Glock 22 che gli era stata data in dotazione lasciando, per disattenzione, l'arma carica. Rovida era stato centrato al petto ed era deceduto poche ore più tardi al policlinico San Matteo.
Il colpo partito per sbaglio dalla Glock
L'incidente era avvenuto nel pomeriggio del 17 maggio 2024 all'interno dell'abitazione di Rovida a Gropello Cairoli. Agli investigatori intervenuti sul posto era sembrato subito chiaro che si era trattato di una disattenzione che si era rivelata fatale per il giovane poliziotto. Il 22enne, che in passato aveva lavorato come guardia giurata, era entrato da circa un anno in servizio al Comando della polizia locale di Mortara.
Quel pomeriggio Rovida stava mostrando alla fidanzata la Glock 22 calibro 40 che gli avevano dato in dotazione. Pare che la ragazza avesse in passato già maneggiato una Beretta che il 22enne deteneva in modo regolare. Tuttavia, nella nuova pistola era stato lasciato per errore un proiettile che, in un momento di distrazione, è partito centrando al petto Rovida.
Patteggiato al minimo della pena
Nonostante l'intervento dei familiari e dei medici, che lo hanno sottoposto a un delicato intervento chirurgico, il 22enne era deceduto qualche ora più tardi all'ospedale San Matteo. Come riportato da La Provincia Pavese, la Procura aveva aperto un fascicolo d'indagine per omicidio colposo, che si è chiuso con il patteggiamento al minimo della pena per la 20enne.
Le indagini sulla dinamica dei fatti e i vari accertamenti eseguiti dai Ris hanno confermato la natura accidentale dell'episodio. Per questo motivo, affiancata dalle avvocate Orietta Stella e Chiara Duberti Furini, la ragazza ha raggiunto l'accordo con la Procura per il patteggiamento a un anno.