Uccide moglie e figlia con un martello, Alessandro Maja sarà sottoposto a perizia psichiatrica
Alessandro Maja sarà sottoposto a perizia psichiatrica. Il presidente della Corte d'Assise del Tribunale di Busto Arsizio, Giuseppe Fazio, ha accolto la richiesta della difesa del 57enne che nella notte del 4 maggio 2022 ha ucciso la moglie Stefania Pivetta, la figlia 16enne Giulia e ha tentato di uccidere l'altro figlio, Nicolò. L'accusa, ovvero la pubblico ministero Martina Melita e la famiglia Pivetta che si è costituita parte civile nel processo, non si sono opposti.
L'incarico verrà conferito a un perito il prossimo 17 febbraio e servirà a chiarire se Maja potrà stare in giudizio oppure no. Già nella scorsa udienza, quella del 13 gennaio, il geometra 57enne era apparso poco presente a se stesso, con lo sguardo perso. Senza barba, con i capelli corti e senza occhiali, era quasi irriconoscibile. Per tutto il tempo in cui è rimasto in aula, Maja non ha detto una parola e ha sempre tenuto lo sguardo fisso a terra.
La famiglia Pivetta non si è opposta alla richiesta della difesa
Durante l'udienza di oggi, 27 gennaio, il padre e il fratello di Stefania, Guido e Mirko, hanno ribadito il desiderio di conoscere il motivo di quella strage compiuta nella villetta di famiglia a Samarate, nel Varesotto. La famiglia Pivetta, però, oltre a chiedere il dissequestro della casa, ha anche espresso la consapevolezza della necessità di capire se Maja sia in grado di stare in giudizio.
Dal carcere Maja continua a scrivere lettere chiedendo di suo figlio Nicolò, unico sopravvissuto alla strage e che ora vive con i nonni. "Gli ho risposto solo una volta", ha detto Giulio Pivetta, "vorrei parlargli per chiedergli perché lo ha fatto, perché ha distrutto la sua famiglia".