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Uccide l’inquilino della madre con 9 coltellate dopo una lite, per il giudice non c’era “necessità di difesa”

Lo scorso maggio Antonio Canale è stato condannato a 15 anni per aver ucciso con 9 coltellate Christian Ikogwe. Il 46enne aveva detto di essere intervenuto in difesa della madre che stava litigando con il 25enne, ma per il giudice non c’era alcuna “necessità”.
A cura di Enrico Spaccini
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Antonio Canale (a sinistra) e Christian Ikogwe (a destra) - foto da Facebook
Antonio Canale (a sinistra) e Christian Ikogwe (a destra) – foto da Facebook

"L'ho scannato", aveva detto Antonio Canale all'arrivo dei carabinieri alla cascina Montericco di Mortara (in provincia di Pavia). Era il 2 marzo del 2023 e il 46enne aveva appena accoltellato a morte Christian Ikogwe. Agli investigatori aveva detto di essere intervenuto a difesa di sua madre, che sarebbe stata aggredita dal 25enne e da suo fratello. Per il giudice Pasquale Villani, che ha condannato Canale a 15 anni di carcere in rito abbreviato lo scorso maggio, in realtà non c'era alcuna "necessità di difesa" dato che in realtà la donna aveva ricevuto solo uno schiaffo.

La lite per la mancanza di gas e luce

Le motivazioni della sentenza di condanna, riportate da La Provincia Pavese, raccontano come Canale abbia agito come se fosse "accecato da una sorta di collera mista a risentimento". Il 46enne "non ci pensò due volte prima di accoltellare furiosamente il giovane nigeriano", aggiungendo come l'imputato considerasse la sua vittima "null’altro che una sorta di ‘scimmia' molesta".

Era da qualche giorno che Ikogwe e suo fratello lamentavano il fatto che l'appartamento preso in affitto a cascina Montericco dalla madre di Canale non avesse luce né gas. Stando a quanto ricostruito, ci sarebbero stati alcuni problemi con il pagamento delle bollette e perciò erano state interrotte le forniture. I due fratelli di origine nigeriana chiedevano, quindi, alla donna almeno una bombola di gas da usare per potersi lavare e cucinare.

Non c'era "necessità di difesa"

La discussione si sarebbe protratta fino al 2 marzo, quando i due fratelli hanno affrontato la donna. Durante la lite, i toni si sarebbero alzati e uno dei due ragazzi avrebbe dato uno schiaffo alla proprietaria di casa. A quel punto sarebbe intervenuto Canale che, con un coltello, ha colpito Christian Ikogwe nove volte uccidendolo. "L’ho scannato e lo farei anche con l’altro", aveva detto il 46enne all'arrivo dei carabinieri.

Canale aveva dichiarato di essere intervenuto in difesa della madre, la quale sarebbe stata "massacrata" dai due fratelli. In realtà, come ha detto la stessa donna, era stata colpita solo con uno schiaffo ed era stata dimessa dall'ospedale con cinque giorni di prognosi. La reazione del 46enne, secondo il giudice Villani, sarebbe stata dunque del tutto sproporzionata dato che non c'era alcuna "necessità di difesa".

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