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Uccide l’amico in stazione per una sigaretta negata: Haruna Guebre condannato a 19 anni di carcere

Haruna Guebre è stato condannato a 19 anni di carcere per l’omicidio di Malcom Mazou Darga. Il 25enne aveva accoltellato l’amico nell’agosto del 2023 alla stazione di Calolzio (Lecco) perché non gli aveva dato una sigarette.
A cura di Enrico Spaccini
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Malcom Mazou Darga (foto da Instagram)
Malcom Mazou Darga (foto da Instagram)

È stato condannato in primo grado a 19 anni di carcere Haruna Guebre, imputato per l'omicidio di Malcom Mazou Darga. Stando a quanto ricostruito dalla Procura di Lecco, il 25enne ha accoltellato due volte il 23enne alla stazione di Calolzio il 29 agosto 2023 perché non gli aveva dato una sigaretta. L'accusa aveva chiesto una condanna a 26 anni, mentre la difesa la derubricazione a omicidio preterintenzionale con il riconoscimento delle attenuanti della provocazione e del vizio parziale di mente per un disturbo della personalità. La Corte d'Assise di Como ha anche disposto risarcimenti per i familiari di Darga per un totale di un milione di euro.

L'accoltellamento alla stazione di Calolzio per una sigaretta negata

L'omicidio è avvenuto nel pomeriggio del 29 agosto dell'anno scorso alla stazione di Calolzio. Darga, residente a Calolziocorte, stava aspettando il treno a fianco della madre tra il binario 2 e il binario 3. Ad un certo punto, Guebre si sarebbe avvicinato a loro. I due giovani, entrambi italiani e originari del Burkina Faso, si conoscevano bene.

Stando a quanto ripercorso attraverso le testimonianze e le immagini delle telecamere di sorveglianza, Guebre avrebbe chiesto al 23enne una sigaretta che, però, si sarebbe rifiutato di consegnargli. A quel punto, il 25enne ha estratto un coltello e lo ha colpito a una coscia e alla schiena. Mentre Guebre scappava, la madre di Darga chiedeva aiuto nel tentativo di salvare il figlio, morto poco dopo.

L'arresto di Guebre e la condanna

Gli agenti della Mobile di Lecco hanno trovato Guebre due giorni dopo a casa della sua fidanzata, alla quale aveva chiesto rifugio. Durante il processo, gli avvocati difensori del 25enne hanno richiesto una consulenza tecnica che ha evidenziato nel 25enne un disturbo della personalità.

Considerando l'esito della perizia che escludeva la possibilità dell'ergastolo, la procuratrice Chiara Di Francesco ha chiesto 26 anni di reclusione per Guebre, imputato per omicidio volontario aggravato dai futili motivi. I legali del 25enne, invece, hanno sostenuto che il reato contestato dovesse essere derubricato a omicidio preterintenzionale con il riconoscimento delle attenuanti della provocazione e del vizio parziale di mente.

Per la Corte d'Assise, invece, si è trattato di omicidio volontario, ma l'aggravante dei futili motivi e le attenuanti richieste dalla difesa non sono state riconosciute. Perciò, Guebre è stato condannato a 19 anni. Il 25enne dovrà anche risarcire i familiari di Darga, costituiti parte civile, per un totale pari a un milione di euro.

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