Uccide la moglie poi si suicida, la vicina dell’84enne: “Dopo gli spari l’ho chiamato, ma rispondeva”
L'ex orologiaio Pierluigi Lacchi ieri mattina, mercoledì 25 ottobre, ha ucciso sua moglie Giuseppina Anselmino e poi si è tolto la vita. L'84enne era conosciuto a Cuasso al Monte, il piccolo borgo montano in provincia di Varese dove abitava da anni, anche per la sua passione per la caccia. Per questo motivo, quando alcuni vicini hanno sentito gli spari, hanno chiamato lui per primo. Lacchi, però, era già morto, mentre Anselmino era in fin di vita. Sull'omicidio-suicidio sta indagando la Procura di Varese che in una nota ha spiegato come il "movente è da ricondursi a dinamiche familiari non conosciute", escludendo il coinvolgimento di altre persone.
Gli spari e l'arrivo dei soccorsi
"Ho sentito un primo sparo, poi quando ho sentito il secondo ho telefonato a Pierluigi per capire se ne sapesse qualcosa, ma non mi ha risposto", ha raccontato una residente di Cuasso a La Prealpina. Poco dopo sono arrivate le auto delle forze dell'ordine e l'ambulanza che è ripartita subito per portare Anselmino in ospedale, dove morirà intorno alle 16.
Lacchi, invece, era già deceduto. Era stato lui intorno alle 11 a telefonare alla centrale operativa dei carabinieri preannunciando il suo suicidio. L'84enne aveva appena sparato alla moglie alla testa e, terminata quella chiamata, ha puntato la piccola pistola alla sua tempia e ha fatto fuoco.
Le indagini sul movente e sulla pistola usata
Le indagini sull'omicidio-suicidio sono coordinate dal procuratore di Varese Massimo Politi e condotte dai carabinieri della Compagnia di Varese e di Porto Ceresio. I militari stanno ascoltando i residenti di Cuasso per capire se ci fossero segnali concreti che avrebbero potuto far intuire quello che poi è accaduto.
Si è capito che il giorno prima, martedì, Lacchi aveva fatto visita ad alcuni amici che vivono a Cagnano. Gli avrebbe confessato che non stava passando un bel momento a causa di problemi legati soprattutto agli acciacchi dell'età. C'è anche chi afferma che il fatto di citofonare solo per parlare è apparso "un po' insolito", alla luce di quanto poi accaduto.
Come detto, l'84enne era noto per la sua passione per la caccia. Tuttavia, per uccidere la moglie e per togliersi la vita avrebbe utilizzato non un fucile, come era emerso in un primo momento, ma una pistola di piccole dimensioni. Sulla provenienza di quest'arma sono ancora in corso gli accertamenti dei carabinieri.