Uccide la mamma con una coltellata, la 15enne conferma la sua versione: “Volevo solo spaventarla”
"Non volevo ucciderla, volevo solo spaventarla": sono queste le parole che la 15enne, responsabile dell'omicidio della madre avvenuto domenica 15 agosto in una casa di Treviglio (Bergamo), ha riportato agli inquirenti. Parole che sono state confermate durante l'udienza di convalida che si è tenuta questa mattina, martedì 17 agosto, al tribunale dei minori di Brescia. La minore è difesa dall'avvocato Giulia Bolgioni.
Richiesto un esame neuropsichiatrico
La 15enne, accusata di omicidio volontario aggravato da futili motivi e dal legame di parentela, ha risposto a tutte le domande poste dal giudice per le indagini preliminari Laura D'Urbino. Il gip ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dal pubblico ministero della Procura dei minori, Lara Ghirardi. Al momento la ragazza si trova in un istituto per minori con una sezione femminile. Durante l'udienza è stato chiesto – sulla base di quanto riportato dal giornale "L'Eco di Bergamo" – un esame neuropsichiatrico. Test necessario a valutare un eventuale trasferimento in una comunità.
La discussione e poi la coltellata
Secondo una prima ricostruzione le liti in casa erano frequenti, ma come rivelato da alcuni vicini di casa: "Nessuno si aspettava che si arrivasse a tanto". Il 15 agosto le due erano insieme quando, a causa di una faccenda domestica svolta male, la madre ha rimproverato la ragazza. Da quel momento è iniziata una discussione che è culminata con la giovane che, dopo aver preso un coltello da cucina, ha ferito mortalmente la donna alla schiena. Nonostante il tempestivo intervento del personale medico del 118, chiamato dalla stessa 15enne, per la 43enne non c'è stato nulla da fare.