Uccide la mamma con calci e pugni: giudizio immediato per un ex pilota di rally
La Procura di Brescia ha chiesto il giudizio immediato per Ruben Andreoli, l'ex magazziniere e pilota di rally, che è accusato di aver ucciso la madre nella loro villetta a Sirmione (Brescia). Il 45enne avrebbe massacrato la donna con calci e pugni. L'omicidio è avvenuto il 15 dicembre scorso. La vittima si chiamava Nerina Fontana, aveva 72 anni ed è morta in ospedale. L'uomo aveva confessato il giorno successivo ai fatti davanti al pubblico ministero Ettore Tisato. Al momento dell'arresto, infatti, non era stato in grado di farlo.
La versione di Ruben Andreoli
Al magistrato ha spiegato che il 26 agosto era tornato insieme alla moglie da un viaggio in Ucraina. Ha spiegato che l'anziana, dopo alcuni giorni tranquilli, avrebbe cambiato in modo repentino il suo atteggiamento: "Non parlava più con noi, non ci rivolgeva la parola. Se ne andava, usciva e non rientrava per pranzo, non l'aveva mai fatto. Io non ritenevo di aver fatto nulla di male o che potesse giustificare una simile reazione". Stando al suo racconto, avrebbe tolto al figlio la delega sul conto corrente e avrebbe strappato alcune fotografie del suo matrimonio.
Chiesta una consulenza psichiatrica
Il giorno dell'omicidio, era tornato a casa da lavoro: "Prima di cena ho deciso di affrontare mia madre". Lei però avrebbe insultato la moglie: "Ricordo il primo schiaffo e di averla afferrata per i capelli". La nuora ha provato a bloccare il marito, ma senza riuscirsi: "Da quel momento è calato il buio". Per il giudice per le indagini preliminari, l'uomo ha dimostrato di non essere in grado di inibire i propri istinti violenti. Sia il pubblico ministero che il difensore hanno disposto una consulenza psichiatrica.