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Uccide la figlia di 16 mesi, i vicini di Alessia Pifferi: “Speriamo resti in carcere tutta la vita”

“Speriamo che Alessia Pifferi resti in carcere tutta la vita”. A dirlo a Fanpage.it sono i vicini della donna di 37 anni accusata dell’omicidio della figlia Diana di appena 16 mesi.
A cura di Filippo M. Capra
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A seguito dell'interrogatorio di garanzia, il giudice per le indagini preliminari ha stabilito che Alessia Pifferi, la donna di 37 anni che ha ucciso la figlia Diana di appena 16 mesi abbandonandola a casa per sei giorni, deve restare in carcere. Accolta, quindi, la richiesta del pubblico ministero che indaga seppur il gip abbia respinto l'aggravante della premeditazione nel delitto.

I vicini di Alessia Pifferi: Speriamo resti in carcere per tutta la vita

Durante l'interrogatorio, la Pifferi ha dichiarato di essere conscia delle conseguenze che avrebbe potuto portare l'abbandono della figlia ma di aver scelto di salvare la sua relazione con il compagno, preferendola quindi alla piccola Diana. Nel frattempo, il quartiere di Ponte Lambro a Milano, dove si è consumata la tragedia, si è stretto attorno alla bimba che non ce l'ha fatta. Un centinaio di residenti si è riunito nella serata di venerdì in piazzetta per dar vita a una fiaccolata in memoria della piccola.

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Tante le donne, madri, emozionate e commosse per quanto successo. Tra loro, anche una vicina di casa della Pifferi che, mentre Fanpage.it realizzava il servizio, la si è sentita dire fuori campo come l'indagata debba "restare in carcere per tutta la vita". Un'altra signora, invece, ha detto che quando "non si vuole un figlio, lo si lascia in chiesa", non a casa a morire di stenti.

Diana poteva essere salvata? La madre è stata a Milano senza passare da casa

Proprio sulla causa della morte, ormai, i dubbi degli inquirenti sono sempre di meno. Si è praticamente del tutto accertato che la causa del decesso della piccola Diana sia stata per stenti. Lasciata nella giornata di giovedì 14 luglio da sola in casa fino al mercoledì successivo, aveva con sé solo un biberon. L'autopsia dovrà stabilire il giorno della morte.

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Questo dettaglio sarà molto importante perché Alessia Pifferi è tornata brevemente in città dopo la fuga a Leffe dal compagno, ma non è tornata a casa per sincerarsi delle condizioni della figlia. Il suo passaggio è avvenuto tra lunedì e martedì della settimana seguente. Che Diana sarebbe potuta essere salvata? La Pifferi, comunque, non ha mai chiesto aiuto per prendersi cura di lei.

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