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Omicidio Nuvolento, ultime news

Uccide il marito davanti al figlio, l’audio di Raffaella Ragnoli: “Non potevo aspettare che ti uccidesse”

Raffaella Ragnoli aveva registrato la lite che aveva portato all’omicidio di suo marito, Romano Fugoni, e gli attimi appena successivi. Gli audio della 57enne di Nuvolento (Brescia) sono stati fatti ascoltare in aula e sono stati acquisiti dal presidente della Corte.
A cura di Enrico Spaccini
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Romano Fagoni e Raffaella Ragnoli (foto da Facebook)
Romano Fagoni e Raffaella Ragnoli (foto da Facebook)
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Raffaella Ragnoli aveva registrato con il suo iPhone la lite a tavola e i momenti successivi all'accoltellamento di suo marito. Era la sera del 28 gennaio 2023 quando la 57enne ha preso un coltello in cucina e colpito diverse volte il 60enne Romano Fugoni davanti al loro figlio 16enne nella loro casa a Nuvolento (Brescia). Quei due audio, prodotti dal pm Flavio Mastrototaro insieme alle registrazioni ricavate dall'archivio della centrale operativa del 112, sono stati ascoltati in Tribunale dove si sta tenendo il processo per omicidio a carco di Ragnoli e acquisiti dal presidente della Corte Roberto Spanò. Il processo è stato aggiornato al 21 marzo.

Le registrazioni audio della lite e degli istanti appena successivi

Raffaella Ragnoli
Raffaella Ragnoli

La prima registrazione ha catturato la lite iniziata a tavola dalla quale, poi, è scaturito l'omicidio. Si sente il 16enne intimare il padre, Romano Fugoni, a lasciare già il coltello con il quale lo stava minacciando. Subito dopo, però, appare la voce di Ragnoli che sfida il marito: "Dove hai detto che glielo conficchi quel coltello? Provaci, dai! Provaci!". Dopo qualche rumore confuso, la registrazione si interrompe.

La 57enne avrebbe, poi, riattivato il dispositivo quando aveva ormai colpito per 33 volte suo marito. "Mamma cos'hai fatto? L’hai accoltellato alla gola, l’hai ucciso, è morto", dice il figlio della coppia disperato, "il papà si sarebbe fermato, non mi avrebbe fatto nulla. Andrai in prigione per tutta la vita, te ne rendi conto?". Questa seconda registrazione dura molto di più della prima e ha catturato anche le giustificazioni immediate di Ragnoli per quanto aveva appena fatto.

"Sai quante volte mi ha minacciato? È legittima difesa"

"Non importa, almeno i miei figli sono liberi. Ti ha puntato il coltello alla gola, non potevo aspettare che ti uccidesse", diceva la donna mentre aspettava l'arrivo delle forze dell'ordine, "era 30 anni che ci minacciava di morte. Non era più una vita la nostra. Abbiamo rischiato tante volte. Sai quante volte mi ha minacciato? È legittima difesa".

Era stato il ragazzo a chiamare il 112 e a chiedere l'intervento dei soccorsi. Diceva che i genitori stavano litigando e che si stavano facendo del male. All'arrivo dei sanitari Fugoni era già morto e il coltello riposto nel lavabo. Per quanto accaduto quella sera Ragnoli è accusata di omicidio volontario aggravato e si trova in custodia cautelare in carcere

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