Uccide il marito con venti coltellate: i deliri e le allucinazioni iniziate dopo la morte del figlio in gravidanza
Caryl Menghetti avrebbe ucciso il marito Diego Rota con venticinque coltellate probabilmente mentre era in preda a un delirio. La donna, infatti, si sarebbe convinta del fatto che l'uomo volesse fare del male alla figlia di cinque anni.
Caryl Menghetti avrebbe usato due coltelli per uccidere il marito
L'arrestata soffriva da diverso tempo di problemi psichici. Tre anni fa aveva ricevuto un trattamento sanitario obbligatorio. Alcune ore prima l'omicidio, si era recata nel reparto di Psichiatria dell'ospedale di Treviglio perché avrebbe avuto allucinazioni. Sarebbe poi stata dimessa con una cura farmacologica.
La sera stessa ha colpito la vittima con un coltello da cucina: l'arma si è rotta. L'avrebbe quindi riposta nel cassetto delle posate e ne avrebbe preso un'altra con la quale avrebbe continuato nel suo intento.
La morte del gemellino
Gli investigatori hanno ricostruito la loro storia per comprendere il contesto in cui è maturato il delitto. Rota era un falegname. Menghetti, invece, era una dipendente del negozio di estetista di proprietà della sorella minore dell'uomo. Dopo una frequentazione, si sono sposati e hanno iniziato a progettare una famiglia. La donna è rimasta incinta di due due gemelli.
Il maschio è morto quando era ancora in grembo ed è stato partorito con la sorellina viva. Questo le ha causato un trauma che non è riuscita a superare. Tre anni fa, ha avuto la prima crisi e ha iniziato a manifestare intenti omicidi verso la vittima. È così andata in cura psichiatrica. Dopo un periodo, è tornata a casa.
Giovedì 25 gennaio ha parlato con la vicina di casa in giardino: avrebbe pronunciato parole senza senso contro il marito.
La donna ha allertato il 118. È poi arrivata all'ospedale di Treviglio, dove è stata dimessa.