Uccide il figlio a Voghera, il nonno: “Mia figlia aveva paura a stare a casa, cercavamo di non lasciarla sola”
"Da un mese e mezzo soffriva di esaurimento post parto. Non riusciva a fare nulla: non riusciva a stare in casa, a guidare la macchina. Così mi diceva mio genero". Ai microfoni di Fanpage.it parla il padre della donna di 45 anni che nella mattinata di ieri venerdì 14 luglio ha strangolato e ucciso il figlio Luca di un anno mentre si trovavano a casa da soli.
Il nonno del piccolo e padre della donna ha spiegato che sua figlia, Elisa Roveda, era stata visitata dai dottori che le avevano diagnosticato la depressione: "Le hanno dato le medicine, non so cosa prendeva. Non se la prendeva mai però con il bambino. Quando venivo a trovarla era sempre contenta e allegra"
Il nonno: "Cercavamo di non lasciarla da sola a casa con il piccolo"
Il nonno del piccolo ha poi precisato a Fanpage.it: "Mio genero mi diceva che al mattino non andava via finché non c'era qualcuno con lei in casa. Ieri mattina il bambino ha mangiato alle 6.30 poi mio genero è uscito per andare a lavorare. Si vede che poi è rimasta da sola, aspettava che arrivava mia moglie per aiutarla con il piccolo".
A chiamare il 112 è stata la madre della donna
Il padre della donna non sa nel dettaglio cosa sia successo in quell'ora in cui la donna è rimasta da sola spiega però che a chiamare le forze dell'ordine è stata sua moglie non appena è entrata in casa e ha trovato il nipotino morto. Infine aggiunge: "Io la notizia l'ho saputa dalla televisione. Quando hanno detto che si trattava di una donna di 45 anni ho subito pensato fosse mia figlia".
Una vicina di casa racconta che spesso nella via vedeva Elisa Roveda, il piccolo e la nonna passeggiare: "Sembrava tutto normale. Quando stamattina ho visto l'ambulanza non potevo immaginare tutto questo". La mamma 45enne si trova ora nel reparto di psichiatria dell'ospedale San Matteo di Pavia.