Uccide il figlio di 7 anni mentre è ai domiciliari per tentato omicidio: “Qualcuno è responsabile”
Il giorno dopo la scoperta della morte di Daniele, il bimbo di 7 anni ucciso con una coltellata alla gola dal padre Davide Paitoni, a Morazzone e Gazzada i cittadini vivono ore di sconcerto e angoscia. Come è noto, Paitoni era agli arresti domiciliari per tentato omicidio dopo aver accoltellato un collega di lavoro. Il giudice per le indagini preliminari aveva accolto la richiesta della Procura per la misura di custodia cautelare, concedendo anche all'uomo di trascorrere il Capodanno con il figlio. Daniele sarebbe dovuto tornare ieri sera nella casa della madre Silvia che vive con i suoi genitori.
Il sindaco di Morazzone: Problema nella legislazione
Come spiegato dal comandante del Nucleo Radiomobile di Varese Pierluigi Moriconi, l'accoltellamento del collega da parte di Paitoni era arrivato "per futili motivi". Ma la natura violenta del 40enne sarebbe stata nota anche in famiglia e tra gli amici della coppia che, però, raggiunti da Fanpage.it, hanno preferito non commentare o dire nulla al riguardo, per rispetto delle persone che conoscono. "Io so tutto ma non vi dico niente", spiega un amico di famiglia che poi si è detto distrutto da quanto accaduto, così come la mamma del piccolo. Certamente, aggiunge, "qualcuno ha delle responsabilità". A tal proposito, il sindaco di Morazzone Maurizio Mazzuchelli, che ha espresso vicinanza alle famiglie e al nonno paterno di Daniele, inconsapevole di quanto avrebbe fatto il figlio in questi giorni, ha detto di desiderare che "questa vicenda possa insegnare qualcosa in più. C'è qualche problema nella legislazione vigente? Che venga affrontato nelle sedi competenti da chi può intervenire e che si faccia veramente qualcosa. Che ce ne è bisogno".