Uccide il figlio di 11 mesi, concessi gli arresti domiciliari in una casa di cura a Elisa Roveda
Elisa Roveda, accusata di aver ucciso il proprio figlio Luca di 11 mesi lo scorso 14 luglio nel suo appartamento, ha ottenuto gli arresti domiciliari in una casa di cura. La 45enne di Voghera potrà così continuare le terapie iniziate nel reparto di Psichiatria dell'ospedale di Pavia dove era ricoverata dal giorno dell'omicidio. Infine, la Procura ha disposto la perizia psichiatrica e nominato l'esperto che dovrà valutare la capacità di intendere e di volere di Roveda al momento dello strangolamento del figlio.
La mattina del 14 luglio
Nelle settimane precedenti allo scorso 14 luglio, la 45enne aveva manifestato in più occasioni di soffrire di depressione. La sua situazione era chiara a tutti in famiglia, al punto che il marito e i suoi genitori cercavano in ogni modo di non lasciarla mai sola con il piccolo Luca.
Quella mattina, però, suo marito Maurizio Baiardi era uscito di casa intorno alle 7:30 per andare al lavoro, dopo essersi accertato che Roveda e il loro figlio di 11 mesi stessero ancora dormendo. Quando la madre di lei è arrivata in quell'appartamento di Strada Mezzana erano passate da poco le 8. Nonostante i tentativi di mettersi in contatto con la figlia, lei non rispondeva mai. Preoccupata, l'anziana ha chiamato il 118 ma all'arrivo dei sanitari Luca non respirava più.
La perizia psichiatrica
La perizia psichiatrica, che sarà eseguita in presenza dei consulenti nominati dalla Procura e dalla difesa, dovrà stabilire se Roveda al momento dell'omicidio era capace di intendere e volere. Per rispondere a questa domanda, dovrà essere preso in considerazione il suo stato di salute psicologico e le terapie che stava già seguendo.
Infine, si dovrà stabilire se la 45enne sarà in grado di sostenere un giudizio. Durante l'interrogatorio di garanzia davanti al gip Fabio Lambertucci, Roveda non era riuscita nemmeno a parlare.