Uccide il figlio della sua badante a colpi di fucile: condanna di 13 anni per l’86enne
È arrivata una sentenza a tredici anni e quattro mesi per Giovanni Vezzoli, l'anziano di 86 anni che lo scorso 5 giugno ha ucciso con il colpo di fucile il figlio della sua badante, il 42enne Thomas Achille Mastrandrea. Il pubblico ministro aveva chiesto una condanna a 24 anni. I giudici della Corte d'Assise di Pavia hanno escluso l'aggravante per futili motivi. Data la sua età all'uomo sono stati concessi i domiciliari. Inoltre i giudici hanno previsto un risarcimenti per oltre un milione di euro ai parenti della vittima.
Il movente dell'omicidio
Il delitto è avvenuto dopo una accesa discussione tra la vittima e l'imputato: il 42enne chiedeva all'anziano che la madre, che si prendeva cura sia dell'anziano che della sua figlia disabile, venisse messa in regola. All'ennesimo no dell'anziano Mastrandrea ha convinto la madre a raccogliere i suoi effetti personali nella casa dell'anziano per lasciare così il suo lavoro. Vezzoli ha così impugnato il suo fucile da caccia e ha fatto fuoco da circa sei metri di distanza: ha colpito a morte all'addome il figlio della vittima ferendolo a morte.
La moglie della vittima: Una magra consolazione
Al termine della sentenza la moglie di Mastrandrea ha commentato così la decisione dei giudici: "Poco più di tredici anni sono una magra consolazione, mio marito non me lo restituisce nessuno, e peraltro l'assassino li sconterà anche a casa: almeno undici mesi di carcere se li è fatti. La legge italiana purtroppo è questa, ero preparata a un tale epilogo: non resta che accettare il verdetto, anche se con amarezza".