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Uccide il compagno che la picchiava, condannata a 21 anni: “Non è stata legittima difesa, poteva scappare”

Sono state pubblicate le motivazioni della sentenza che ha condannato in primo grado Sandra Fratus a 21 anni di carcere. La donna il 26 novembre 2022 ha ucciso il compagno che la maltrattava da 5 anni con una coltellata.
A cura di Enrico Spaccini
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Lo scorso 14 giugno Sandra Fratus è stata condannata dai giudici della Corte d'Assise del Tribunale di Bergamo a 21 anni di reclusione per l'omicidio del suo compagno, Ernest Emperor Mohamed. Oggi, due settimane più tardi, sono state pubblicate le motivazioni della sentenza nelle quali viene spiegato perché la coltellata inferta al 31enne non è stata considerata legittima difesa, nonostante il riconoscimento di 5 anni di maltrattamenti e umiliazioni che Fratus ha dovuto subire a opera del compagno.

Fratus avrebbe potuto chiedere aiuto ai vicini invece che uccidere il compagno

Il presidente della Corte, Giovanni Petillo, ha riconosciuto che la "reazione, impulsiva e repentina" della 51enne era stata "determinata dalla rabbia, dall’esasperazione, dalla frustrazione che erano andati progressivamente maturando nel suo animo e causate dai reiterati comportamenti del convivente".

Tuttavia, considerando che quel giorno Mohamed aveva colpito Fratus con due spintoni e uno schiaffo, la donna avrebbe potuto difendersi in un altro modo che non fosse una coltellata all'altezza del cuore.

La difesa aveva chiesto l'assoluzione dell'imputata ricorrendo alla legittima difesa, ma per i giudici della Corte d'Assise Fratus avrebbe potuto scappare, rifugiarsi dai vicini o chiamare le forze dell'ordine, piuttosto che uccidere il compagno.

L'omicidio nell'appartamento di Morengo

Quando i carabinieri erano entrati nell'appartamento di Morengo (Bergamo) la notte del 26 novembre 2022, avevano trovato Fratus in lacrime. Stava praticando il massaggio cardiaco a Mohamed, con accanto il figlio Nicholas. "Non volevo, mi ha picchiata, io lo amo", aveva detto.

Quella mattina Mohamed, 31enne di origine nigeriana, era andato a Novara per fare la patente. Lei lo avrebbe chiamato per sapere quando sarebbe rientrato e dalla voce aveva capito che il compagno aveva fatto "abuso di sostanze alcoliche". Dagli esami eseguiti dopo l'omicidio è emerso che entrambi erano sotto effetto di alcol e droga.

Mohamed era rincasato intorno alle 22:20. Una volta in camera, avrebbe iniziato a inveire contro Fratus perché non trovava il caricabatterie del cellulare. Qui sarebbe iniziata l'aggressione, che ha portato anche al lancio di oggetti e spintoni nei confronti della donna. La lite era proseguita in cucina e dopo aver ricevuto un altro schiaffo, la 51enne ha preso un coltello che era sulla tavola e lo ha colpito.

Dalle indagini è emerso che per sette volte Fratus era finita al pronto soccorso con costole rotte, lividi sul volto e una volta con una lesione alla spalla. La 51enne, però, non ha mai denunciato Mohamed. La difesa della donna ha già annunciato che farà ricorso in appello.

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