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Uccide a colpi di pistola il vicino di casa: si va verso l’assoluzione per Silvana Erzembergher

Silvana Erzembergher era in stato di totale incapacità di intendere e di volere quando ha ucciso a colpi di pistola a Treviglio, in provincia di Bergamo, il vicino di casa Luigi Casati, 61 anni.
A cura di Giorgia Venturini
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"Quando ha agito Silvana Erzembergher era in stato di totale incapacità di intendere e di volere". Per questo motivo si va verso l'assoluzione per la pensionata di 71 anni che il 28 aprile dello scorso anno ha ucciso a colpi di pistola a Treviglio, in provincia di Bergamo, il vicino di casa Luigi Casati, 61 anni. Dopo giorni di ospedale era risultata invece fuori pericolo la moglie del 61enne Monica Leoni, che era scesa in strada per soccorrere il marito ed era stata colpita anche lei da un colpo di pistola.

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Nulla era servita la denuncia fatta in precedenza dalla coppia: la 71enne non avrebbe dovuto avere con sé la pistola invece il 28 aprile la donna era armata. Ora Silvana Erzembergher potrebbe essere assolta dall'accusa di omicidio volontario aggravato dai futili motivi.

Nessuna perizia psichiatrica

La consulenza psichiatrica richiesta dal pubblico ministero ha riconosciuto l'incapacità di intendere e di volere per la donna. Già questa consulenza fatta dopo dopo l'omicidio aveva convinto il giudice per le indagini preliminari a scarcerare della donna. Il gip aveva quindi disposto il ricovero in una Residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza (Rems) a Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova, dove ora Erzembergher si trova. Oggi, lunedì 3 aprile, la Corte d'Assise di Bergamo, presieduta da Giovanni Petillo, ha deciso che non verrà effettuata nessuna perizia psichiatrica: bastano le tre consulenze tecniche effettuate e che hanno dichiarato l'infermità mentale.

La dinamica dell'omicidio

A svelare quanto accaduto era stato un video ripreso dal telefono da una vicina che aveva assistito alla scena dal balcone. Luigi Casati, un operaio di 61 anni da poco in pensione, era uscito dal portone dell'edificio di via Brasside tenendo la cagnolina Chanel al guinzaglio. Erzembergher lo ha seguito e gli ha scaricato addosso quattro colpi di pistola che lo hanno raggiunto uno alla gamba, due alla schiena e uno alla nuca.

La moglie, Monica Leoni, si era gettata subito a terra sul corpo del marito per soccorrerlo. Anche lei viene colpita da un proiettile che l'ha colpita alla gamba. All'arrivo dei carabinieri la donna ha giustificato il suo gesto spiegando di sentirsi perseguitata dai due coniugi, che abitavano due piani sopra il suo appartamento. La donna diceva di sentir suonare sempre il campanello, ma per i coniugi si era inventata tutto. Così avevano deciso di denunciare,  ma nulla era servito.

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