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Ubriaco e senza patente uccide un 15enne in bici: il giudice respinge il patteggiamento a 4 anni

È stata respinta la richiesta di patteggiamento a 4 anni di reclusione per Ionut Pasca. Lo scorso 17 luglio il 33enne ha travolto con un furgone due 15enni in bici uccidendone uno e ferendo gravemente l’altro. Per il giudice la pena concordata non era congrua al reato commesso.
A cura di Enrico Spaccini
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Il furgone di Ionut Pasca dopo l'incidente
Il furgone di Ionut Pasca dopo l'incidente

Il gip Luca Milani ha respinto la richiesta di patteggiamento per Ionut Bogdan Pasca formulata dal pm Mauro Clerici e dalla difesa dell'imputato. Il 33enne lo scorso 17 luglio ha travolto due 15enni con il furgone della ditta per cui lavorava a Garbagnate Milanese: il ragazzo è morto poco dopo l'impatto, mentre la sua amica è rimasta gravemente ferita. La richiesta di patteggiamento era per 4 anni di reclusione, ma il gip di Milano l'ha respinta ritenendo la pena non congrua con il fatto commesso. Ora la difesa può chiedere il rito abbreviato, che comunque gli garantirebbe lo sconto di un terzo della pena finale.

L'incidente di Garbagnate Milanese

Era la sera del 17 luglio 2023 e Pasca stava guidando il furgone della ditta per cui lavorava per le strade di Garbagnate Milanese. Il 33enne, cittadino romeno, non si è accorto che all'altezza delle strisce pedonali due 15enni in sella alle loro biciclette stavano attraversando e li ha travolti. Uno di loro è morto all'impatto, mentre l'altra ragazza è rimasta gravemente ferita.

Pasca, resosi conto di quanto accaduto, sarebbe subito sceso dal mezzo per aiutare i ragazzi travolti. All'arrivo delle forze dell'ordine, il 33enne ha subito ammesso le sue colpe aiutandoli anche a ricostruire la dinamica dell'incidente. Tuttavia, è risultato che Pasca stava guidando con la patente non valida, con un tasso alcolemico superiore al consentito (0,98 g/L quando il limite è 0,5 g/L) e a una velocità superiore al limite per oltre 30 km/h.

La richiesta di patteggiamento respinta dal giudice

Come ha spiegato a Fanpage.it l'avvocata Elisabetta Aldrovandi, l'omicidio stradale prevede una pena che va da un minimo di 2 anni a un massimo di 7 anni di reclusione. Quello commesso da Pasca, però, porta con sé una serie di aggravanti oltre all'accusa anche di lesioni gravi. Per questo motivo, la pena può arrivare anche a 18 anni di reclusione.

Nei giorni scorsi la Procura e la difesa si sono accordati per proporre al gip di Milano il patteggiamento a 6 anni di reclusione, che sarebbero diventati 4 con lo sconto di un terzo garantito dal rito scelto. In questo modo, le due parti hanno ritenuto che le attenuanti in grado di annullare le aggravanti.

Pasca potrà essere giudicato con rito abbreviato

A questa richiesta si erano opposti non solo i genitori delle vittime, sottolineando i precedenti per furto, ricettazione e maltrattamenti a carico del 33enne e il fatto che ancora non abbia versato alcun risarcimento, ma anche il titolare della ditta per cui lavorava. Pasca, infatti, si sarebbe appropriato indebitamente del mezzo con il quale ha travolto i due ragazzi.

Considerando tutto lo scenario, il giudice Milani ha ritenuto che i 4 anni proposti dalle parti non fossero congrui al reato commesso da Pasca. Ora la difesa può chiedere che l'imputato venga processato con rito abbreviato, cosa che deve essere sempre concessa. Così facendo avrebbe diritto ancora allo sconto di un terzo della pena, che però partirebbe da un minimo di 9 anni (6 con lo sconto).

"Non può essere perdonato"

"Quello di oggi è stato un primo passo verso la giustizia", ha dichiarato la madre del 15enne ucciso da Pasca. In aula, prima del provvedimento, il 33enne ha rilasciato alcune dichiarazioni per chiedere scusa alle famiglie coinvolte nell'incidente. Nel Palazzo di Giustizia c'erano anche gli amici e i compagni di scuola del ragazzino con il suo volto impresso sulle magliette. "Sono una mamma con tanto dolore e che non ha più un figlio", ha continuato la madre, "lui non può essere perdonato, non posso perdonarlo".

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