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Tutti i misteri sul suicidio di Donatien Mbaihornom, il prete trovato morto nel cimitero di Cormano

Il biglietto di addio, il cellulare acceso, il luogo dove è stato ritrovato: è ancora senza un perché la morte di Donatien Mbaihornom, il prete trovato morto nel cimitero di Cormano.
A cura di Fabio Pellaco
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Donatien Mbaihornom
Donatien Mbaihornom

Ci sono ancora molti lati oscuri sulla morte di Donatien Mbaihornom, il sacerdote 39enne originario del Ciad trovato morto mercoledì 29 settembre nel cimitero di Cormano. Un biglietto ritrovato sul suo corpo farebbe intendere che a mettere fine alla vita del prete sarebbe stato un gesto estremo.

Gli ultimi giorni del sacerdote

Mbaihornom non doveva essere a Cromano. Il suo viaggio dalla Svizzera a Roma, dove studiava presso l'Università Pontificia, prevedeva come tappa la stazione di Milano Centrale dove è stato visto per l'ultima volta domenica 20 settembre. Il prete avrebbe dovuto cambiare treno per proseguire verso la Capitale, ma da quel giorno se ne sono perse le tracce.

Nei due giorni successivi alcune segnalazioni lo davano ancora presente in città, ma il ritrovamento dei suoi bagagli davanti a un palazzo privato del centro avevano contribuito ad aumentare il mistero sulla sua scomparsa.

Poi il ritrovamento di un cadavere legato alla cancellata del cimitero di Cormano e il rincorrersi delle prime voci che attribuivano il corpo proprio al sacerdote. La conferma è arrivata dagli inquirenti che hanno trovato i suoi documenti e hanno potuto dare un nome alla salma.

Un biglietto annuncerebbe il suicidio

Molti sono gli aspetti ancora poco chiari. Infatti, il medico legale ha accertato che, al momento del ritrovamento del corpo, questo si trovasse già in stato di decomposizione. Tutto fa pensare che l'uomo fosse rimasto nascosto per diverso tempo tra la vegetazione che cresce intorno al cimitero.

Le indagini condotte dai Carabinieri della compagnia di Sesto San Giovanni e coordinate dal pubblico ministero Alessia Menegazzo considerano come più probabile l'ipotesi del suicidio. Sul corpo dell'uomo è stato ritrovato un biglietto che secondo gli inquirenti spiegherebbe le ragioni del gesto. Un altro elemento a supporto di questa tesi è il messaggio affidato al suo profilo Whatsapp dove, come racconta un amico del sacerdote, avrebbe scritto: "Grazie a tutti".

Sul corpo del sacerdote è stato trovato anche il cellulare, rimasto acceso per tutto il tempo della scomparsa. Le indagini dovranno concentrarsi anche sul materiale che potrà essere trovato nel telefono per ricostruire gli spostamenti ed eventuali contatti che l'uomo potrebbe aver avuto negli ultimi giorni.

"Lo conosco bene e finora non aveva mai manifestato problemi di alcun tipo – ha spiegato a Il Giorno don Carlo, un connazionale compagno di seminario –. Donatien era stato mandato a Roma per studiare, ma prima di partire ha trascorso alcuni giorni in Svizzera, ospite da un altro sacerdote del Ciad. Era atteso alla stazione Termini, hanno provato più volte a chiamarlo, ma non ha mai risposto".

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