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“Tutte ca**ate”: il cartello fuori dal bar del cugino di Messina Denaro dopo l’interdittiva antimafia

“Chiusura temporanea in attesa del Tar del riesame (tutte cazzate)”, “Chiuso per restauro”: spuntano due cartelli sulla saracinesca del bar Las Vegas ad Abbiategrasso, chiuso per interdittiva antimafia.
A cura di Giorgia Venturini
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Si prepara a fare ricorso al Tar la famiglia Parrino, difesa legalmente dall'avvocato Roberto Grittini, dopo l'esecuzione dell'interdittiva antimafia che ha portato alla chiusura del loro bar Las Vegas ad Abbiategrasso. Intanto alcuni cartelli comparsi sulla saracinesca abbassata del locale sembrerebbero commentare i fatti in difesa della famiglia Errante-Parrino: "Chiuso per restauro". E ancora: "Chiusura temporanea in attesa del Tar del riesame (tutte cazzate)". Sarà quindi il riesame poi a confermare o meno la decisione delle Prefettura. Ma cosa sta succedendo ad Abbiategrasso, paese alle porte di Milano?

A ottobre dello scorso anno è scattata l'operazione Hydra della Procura di Milano che aveva indagato più di 100 persone tra Milano e Varese ritenuti vicino alla criminalità organizzata: di questi indagati in pochi sono stati destinatari della misura cautelare emessa del giudice per le indagini preliminari.

Qualche mese dopo è toccato alla prefettura intervenire con l'interdittiva antimafia e provvedere alla chiusura del bar Las Vegas. Perché? L'interdittiva spiega che, dalle indagini, è emerso che il bar "Las Vegas" e l'esercizio "Arredamentinox" erano "spazi privilegiati" non solo dal punto di vista commerciale ma anche privato della famiglia Errante Parrino: erano "luoghi d'incontro tra Paolo Aurelio Errante Parrino e alcuni esponenti della criminalità organizzata". Paolo Aurelio Errante Parrino è residente da anni ad Abbiategrasso ed è stato condannato nel 2017 dal Tribunale di Palermo a 10 anni ci carcere dal momento che i giudici lo avevano ritenuto appartenente a Cosa Nostra. Da allora non è mai stato più condannato per alcun reato. Il suo nome però ultimamente è di nuovo finito nelle carte della Procura, questa volta di Milano, con l'operazione Hydra.

Cosa sostiene l'interdittiva antimafia

La Prefettura, nell'interdittiva, ha ribadito che basta il rischio o un pericolo di collegamento tra l'impresa e la criminalità organizzata, nonché una serie di fatti indiziari. Tra i fatti indiziari ci sarebbero alcuni incontri tra Paolo Aurelio Errante Parrino, il padre di Giuseppina Errante, a cui è intestato il locale, e altri persone pregiudicate o ritenute vicino ad ambienti mafiosi. Ma per la Prefettura c'è anche da considerare il fatto che "i contatti tra Paolo Aurelio Errante Parrino e i Messina Denaro sono ancora ben radicati e attuali". Tra le due famiglie ci sono gradi di parentela.

Come si difende la famiglia Errante Parrino

La famiglia Errante Parrino non ci sta: la sua risposta alla Prefettura è il ricorso al Tar. L'avvocato Roberto Grittini ci sta lavorando, sostenendo che se fossero stati accertati "incontri tra ex galeotti" all'interno del bar "si sarebbe dovuto procedere con la sospensione della licenza", piuttosto che con l'interdittiva antimafia. Al momento il locale resta chiuso: quando nelle settimane scorse Paolo Errante Parrino era stato ascoltato in Prefettura aveva sostenuto che lui si recava al bar con l'unico scopo di "prendere sua moglie e sua figlia e di aiutarle nelle operazioni di apertura e di chiusura dello stesso". Come confermato da più fonti a Fanpage.it, la figlia non si trova più in Italia, ma al momento è all'estero.

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