Turista morta per l’esplosione di una bombola di gas in Salento: dolore a Monza per Manuela Mancini

È grande il dolore a Monza per la morte di Manuela Mancini, la donna di 53 anni rimasta vittima dell'esplosione di una bombola di gas mentre si trovava in vacanza in Salento. L'incidente era avvenuto lo scorso 19 agosto in un bed and breakfast nelle campagne nei pressi di Melendugno, località in provincia di Lecce, tra Borgagne e Torre Sant'Andrea. In quella villetta Manuela, ex giornalista da tempo appassionata di discipline olistiche, stava trascorrendo da sola le vacanze. L'incidente, stando alle prime risultanze delle indagini condotte dai carabinieri per conto della procura di Lecce, sarebbe avvenuto a causa di una perdita nella bombola del gas utilizzata per alimentare il fornello della cucina. Il gas fuoriuscito avrebbe preso fuoco, provocando un'esplosione che ha investito in pieno Manuela. La donna, che era originaria della Puglia anche se abitava fin da piccola a Monza, dopo un primo passaggio all'ospedale Vito Fazzi di Lecce era stata portata al Centro grandi ustionati dell'ospedale Perrino di Brindisi, dove purtroppo è deceduta nella mattinata di ieri.
Il dolore degli amici
Su Facebook l'ultimo post di Manuela era quello in cui pubblicizzava una vacanza sul mare di Torre dell'Orso, in Salento, dedicata ad altri appassionati di discipline olistiche. La 53enne, dopo studi al liceo classico Zucchi e all'Università Cattolica, aveva fatto per 15 anni la giornalista prima di avvicinarsi alle discipline olistiche e diventare una operatrice olistico-trasformativa. Nell'ambiente e nei gruppi che la donna frequentava non appena si è diffusa la notizia della sua morte il cordoglio è stato grande: "I tuoi abbracci rimarranno per sempre parte di noi", ha scritto una sua amica. Mentre sulla pagina Facebook dell'Associazione Armonia è apparso questo messaggio: "L'averti conosciuta è stata un grande dono, che la tua luce risplenda in eterno".