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Turista inglese abusata alle terme di Milano, si attendono i tabulati telefonici del sospettato

Gli inquirenti attendono i tabulati telefonici del sospettato per la violenza sessuale ai danni di una turista inglese alle terme di Milano. In questo modo si potrà avere la certezza che il 25enne si trovava lì la sera del 29 gennaio e si potrà formalizzare l’accusa.
A cura di Enrico Spaccini
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La Procura di Milano ha individuato il presunto responsabile della violenza sessuale che sarebbe stata commessa ai danni di una turista inglese lo scorso lunedì sera, 29 gennaio, alle terme di Porta Romana. Il volto del 25enne sospettato è stato ricavato dalle immagini registrate dalle telecamere a circuito chiuso del centro benessere e confrontato, con successo, con le foto pubblicate sui suoi profili social. Anche la vittima lo avrebbe riconosciuto. In giornata potrebbero arrivare sul tavolo della pm Maria Cardellicchio e della procuratrice aggiunta Letizia Mannella i tabulati telefonici che potranno accertare la presenza, o meno, del sospettato sul luogo dove sarebbero avvenuti gli abusi.

Gli elementi ancora mancanti

I tabulati, infatti, costituiscono uno degli elementi più importanti per completare la comunicazione di reato. Una volta avuta la certezza che il sospettato si trovava alle terme la sera del 29 gennaio, si potrà procedere con il deposito formale.

Solo allora il fascicolo, che è stato trasmesso dalla pm di turno Laura Baima Bollone al dipartimento Tutela della famiglia, dei minori e di altri soggetti deboli, potrà passare al vaglio del giudice per le indagini preliminari per un'eventuale ordinanza di custodia cautelare.

La violenza denunciata dalla 29enne

Come ha spiegato la 29enne nella sua denuncia, la violenza sarebbe avvenuta la sera di lunedì 29 gennaio. La ragazza, a Milano per una breve vacanza insieme ad alcune amiche, si era concessa qualche ora di relax al centro benessere QC Termemilano dove avrebbe conosciuto il 25enne. Con lui avrebbe consumato qualche drink e poi si sarebbe fatta convincere a lasciare il cellulare sul tavolo e a seguirlo all'interno degli spogliatoi maschili.

Una volta soli, il ragazzo avrebbe abusato di lei fino a quando non sarebbe riuscita a opporre resistenza e a chiamare l'amica che era rimasta fuori. Una volta tornata al Bed&breakfast dove alloggiava, la 29enne ha chiesto alla reception di poter chiamare il 112. I carabinieri hanno raccolto il suo racconto e l'hanno fatta accompagnare alla clinica Mangiagalli. Sarebbe stato decisiva per l'identificazione del sospettato la descrizione che la ragazza aveva fornito ai militari, in particolare riguardo i tatuaggi che aveva sul corpo.

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