Trovato morto nell’Adda, archiviato il caso di Giorgio Medaglia: per il giudice non è stato omicidio
Il gip del Tribunale di Lodi, Francesco Salerno, ha deciso di accogliere la richiesta della Procura e archiviare il fascicolo sulla morte di Giorgio Medaglia. Il 34enne era scomparso la sera del 28 giungo 2020 e il suo corpo è stato trovato senza vita nel fiume Adda il 3 luglio. Secondo il giudice, non si sarebbe trattato di omicidio.
La ricostruzione degli inquirenti
La versione dei fatti ritenuta più credibile dalla Procura e dal gip è che si sia trattato di un incidente. È probabile, secondo l'accusa, che il 34enne sia scivolato e così caduto nel fiume. Gli inquirenti sostengono di aver svolto tutti gli approfondimenti possibili, anche riguardo le frequentazioni del 34enne e sulle ultime ore prima della scomparsa.
In questi anni di indagini, non sarebbe stato trovato mai un movente, un motivo per il quale qualcuno avrebbe deciso di uccidere Medaglia.
Questa ricostruzione, però, non convince la madre del ragazzo. Ombretta Meriggi, infatti, dopo aver appreso la decisione del gip presa nel pomeriggio di martedì 10 ottobre ha domandato: "Perché non sono state controllate le telecamere della zona? Perché non è stato interrogato il ragazzo che aveva parlato al telefono con Giorgio prima di morire? Perché non sono stati effettuati correttamente i rilievi sul motorino?", scrive il Corriere della Sera, "questa non è giustizia".
I dubbi della madre di Medaglia
Medaglia era uscito domenica sera, 28 giugno, alle 21:30 con il suo motorino da casa a Sant'Alberto. Sua madre, di ritorno dal lavoro, era invece andata subito a dormire. L'ultimo ad aver visto il 34enne era stato il titolare della piadineria di zona alle 22:30. Secondo Meriggi, suo figlio quella sera avrebbe potuto avere un appuntamento con qualcuno.
Gli altri dubbi della madre di Medaglia riguardano gli abiti con cui è stato trovato, ovvero pantaloncini rossi mentre era uscito di casa con i pantaloncini jeans, e il livello di alcol che aveva nel sangue. Meriggi, infatti, ha ribadito che suo figlio non era solito bere. "Non smetterò di lottare", ha assicurato, "voglio la verità".