Trovato il carrello con cui Impagnatiello ha trasportato il corpo di Giulia Tramontano dopo l’omicidio
"Era qui, non c'è mai stato prima. Non sapevo di chi fosse e l'ho preso: forse può esservi utile". È un residente del condominio di via Novella a Senago, luogo dove Giulia Tramontano ha trovato la morte per mano del suo compagno, ad avvicinare i Carabinieri e a consegnare loro un carrellino di ferro. E, quando i militari lo esaminano con il luminol, il mezzo a due ruote subito si accende di luce blu: sono tracce di sangue, quello di Giulia.
Verso l'esclusione della presenza di un complice nell'omicidio di Giulia Tramontano
La prova schiacciante che il carrellino sia dell'assassino la offre anche il ferramenta del paese, che sentito dagli inquirenti conferma: è stato proprio Alessandro Impagnatiello ad acquistarlo di recente. Un'ulteriore dimostrazione che il barman 30enne avrebbe fatto tutto da solo, senza il supporto di un eventuale complice: secondo gli esiti del sopralluogo di due giorni fa, il giovane avrebbe infatti prima trascinato il corpo martoriato di Giulia per le scale del palazzo di via Novella, probabilmente afferrandolo per le estremità, e poi nei giorni successivi all'omicidio l'avrebbe spostato dal box al bagagliaio della macchina con l'aiuto del carrello portapacchi.
Le chiazze di sangue sul muro e l'agguato in casa
In attesa dell'autopsia sul corpo della vittima, prevista domani all'Istituto di Medicina legale di Milano, le indagini di Procura e Carabinieri si concentrano sugli oggetti sequestrati durante l'ultimo sopralluogo: tra di loro c'è anche l'arma del delitto, ovvero un coltello con lama di sei centimetri successivamente lavato con acqua e sapone e riposto in un ceppo sopra il forno di casa.
Una traccia importante intanto, durante questi rilievi, l'hanno data le chiazze di sangue ritrovate sul muro del salotto. Secondo le ipotesi degli investigatori, Giulia Tramontano potrebbe essere stata vittima di un vero e proprio agguato nel salotto della casa dove conviveva con Impagnatiello, la sera dello scorso 27 maggio: si suppone che lui possa averla colpita alle spalle con un fendente alla gola, senza lasciarle nemmeno il tempo di gridare aiuto.