Troppi concerti a San Siro, Vasco Rossi: “Per i milanesi bisogna stare a casa a piangere davanti al tg”
Per la prossima estate, quando il campionato di calcio sarà finito e il clima lo permetterà, sono previsti 19 concerti allo stadio Meazza, 2 all’ippodromo La Maura e 8, cioè il massimo, all’ippodromo Snai San Siro, per un totale di 29 show nell'arco di poco più due mesi. I residenti, che già in passato hanno lamentato l'eccessivo numero di spettacoli, avrebbero intenzione di fare ricorso al Tribunale amministrativo regionale. Ma il sindaco Beppe Sala e soprattutto il cantante Vasco Rossi non ci stanno.
Il ricorso al Tar
Secondo quanto ha riferito il quotidiano Il Giorno, i residenti del quartiere San Siro, riuniti in un comitato, starebbero valutando di presentare ricorso al Tar contro il cartellone di concerti previsti per l'estate 2024 fra lo stadio Meazza e i due ippodromi. L'obiettivo dei cittadini è ridurre, sensibilmente, il numero per evitare che riaccada quanto successo l'anno scorso, con conseguenze – per loro gravi – sulla viabilità, i parcheggi e il disturbo della quiete pubblica.
La risposta di Vasco
Il primo a commentare la notizia è stato Vasco Rossi, primo artista italiano a esibirsi allo stadio Meazza, poi recordman con sei serata di fila e che nel 2024 ha in programma nuove date a Milano. "Allora l’Italia è l’unico paese al mondo, Milano più che altro, dove si pensa che gli spettacoli siano troppi", ha scritto su Instagram il cantante, che poi ha aggiunto: "Quindi bisogna farne meno perché altrimenti ci si diverte troppo". Poi Vasco ha rincarato la dose, parafrasando peraltro una delle sue più note canzoni: "Bisogna restare a casa a piangere davanti al telegiornale".
Anche il sindaco Beppe Sala ha replicato ai residenti chiamando che la programmazione "è stata fatta e non c’è più da discutere". In realtà il Coordinamento per la tutela del verde cintura urbana di Milano-Parco Ovest avrebbe intenzione di fare ricorso proprio perché non sarebbe rispettata una delibera che lo stesso Comune di Milano ha emanato e che, in particolare, sancisce la necessitò di un riposo di due gironi fra un evento e l'altro e la non concomitanza fra due concerti, anche nelle diverse location che sono una di fronte all'altra.
La risposta dei residenti
Non si è fatta attendere la risposta dei residenti: "Invitiamo Vasco qui da noi appena ripartirà la stagione. Crediamo che la nostra critica sia stata interpretata male: amiamo i concerti, ma senza una gestione l’impatto sui residenti è devastante", ha dichiarato Massimiliano Favoti, portavoce del comitato.
"La questione non sta nel modo in cui la mette Vasco Rossi, raccontando una contrapposizione rigida tra ‘residenti nimby' contrari a qualsiasi attività di svago da un lato e comparto dei grandi eventi e appassionati di musica dall'altro. Si tratta di una semplificazione e di una falsità. Non chiediamo di fare meno concerti a Milano ma una riflessione profonda sugli impatti", aggiunge il nuovo capogruppo dei Verdi in Consiglio comunale.