Trombe d’aria e allagamenti, Mercalli: “Il mondo non ce la fa, bisogna mangiare e viaggiare meno”
Tornadi, grandine e allagamenti: sono questi i fenomeni con la quale la Lombardia ha dovuto fare i conti lo scorso weekend. Bettegno, frazione di Pontevico (Brescia), è stata distrutta da una tromba d'aria. Stessa cosa anche nel Lodigiano, nel Milanese, nel Mantovano e in provincia di Pavia. A Soresina (Cremona) la grandine ha devastato i campi agricoli. Sorte condivisa anche dai campi di soia di Parabiago (Milano). Nel Varesotto, si è allagato un albergo e sono state evacuate 75 persone. Moltissime strade e aree sono state invase dall'acqua e nel territorio della villa comunale a Jerago con Orago è crollato un muro di contenimento. Questi eventi hanno ovviamente causato una ingente quantità di danni: case scoperchiate, campi distrutti e alberi sradicati. Fortunatamente non si sono registrati né morti né feriti, ma il conto da pagare resta salatissimo. A sorprendere è stata soprattutto la quantità di trombe d'aria registrate in poche ore: "Questi fenomeni ci sono sempre stati in Lombardia, la novità è che questo weekend ne abbiamo avute sette in un giorno", spiega a Fanpage.it, il meteorologo, climatologo e divulgatore scientifico Luca Mercalli.
Professore, questi fenomeni sono in aumento rispetto agli anni passati?
"Non è possibile dire se siano in aumento o meno. Abbiamo grande difficoltà a fare un confronto con il passato. Oggi infatti questi eventi non si sfuggono perché le persone hanno gli smartphone, fanno le foto e poi le pubblicano sui social. Più andiamo indietro nel tempo e più mancano le informazioni. In passato se una tromba d'aria colpiva una città se ne aveva notizia, ma se colpiva un'area remota non avevamo nessuna traccia. Ovviamente più farà caldo e più ce ne saranno. Non diminuiranno, ma aumenteranno".
È possibile che le trombe d'aria siano collegate al caldo della scorsa estate?
"Questi fenomeni non possono essere collegabili a eventi a lungo termine o ad alterazioni registrate lo scorso mese. Ci sono tanti fattori che causano una tromba d'aria. Più è calda e soprattutto umida una giornata e più se ne creano. Ovviamente con il riscaldamento globale, questi fenomeni saranno più frequenti e intensi".
Il presidente del Consiglio Mario Draghi, ha detto che relativamente ai cambiamenti climatici bisogna agire subito. Cosa dovremmo fare?
"È una cosa che noi esperti diciamo da almeno trent'anni. Dall'emergenza climatica si esce consumando di meno. Punto. Questa pratica però fa a pugni con l'ideologia economica che vuole il contrario. Invece dovremmo mangiare meno, viaggiare meno. Abbiamo un mondo che non ce la fa più. È necessario rispettare le pratiche previste dall'economica verde che richiedono una certa attenzione".
Venerdì ricominceranno gli scioperi del clima, i giovani sembrerebbero essere più attenti
"Vedremo. Non possiamo sapere se realmente lo siano. Un conto sono gli scioperi, un conto è poi la pratica. Le parole sono facili, ma se poi guardiamo ai numeri vediamo che non è così. Anzi. Stiamo tornando all'era prima del covid".
Rispetteremo la soglia dell'1,5 gradi centigradi fissata dagli Accordi di Parigi?
"L'indicatore principale del cambiamento climatico sono le temperature. Queste stanno aumentando in tutto il mondo. Il segretario dell'Onu tre giorni fa ha detto: "Ho paura che la temperatura aumenterà di 2,7 gradi superando così la soglia prevista dagli Accordi". Se non ci diamo da fare, la temperatura continuerà ad aumentare. Dobbiamo pensare che alla Terra come a una persona con la febbre: l'aumento delle temperature infatti è il dato inequivocabile per capire i cambiamenti climatici".