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Tromba d’aria nel Milanese, la testimonianza: “Io e i miei figli abbiamo rischiato di morire”

Il racconto di una donna residente a Rho, intrappolata in macchina con i figli durante il nubifragio che ieri pomeriggio ha flagellato il Nord Milanese. “Continuano a ringraziarmi di avergli salvato la vita, un albero stava cadendo sull’auto”.
A cura di Francesca Del Boca
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"I miei figli continuano a ringraziarmi di avergli salvato la vita. Temevano di morire dentro quella macchina". È il racconto di Elena Campanile, 33 anni, mamma di due bambini di 5 e 10 anni a Rho (Milano). Che ieri si è trovata sotto il nubifragio che ha flagellato la zona del Nord Milanese, colpendo in particolare i comuni di Rho, Pregnana, Vittuone e Nerviano, mentre riportava i figli a casa da scuola. "Eravamo intrappolati, ad un certo punto ho anche iniziato a sentire la macchina fluttuare. Temevo venissimo scaraventati in aria", racconta a Corriere della Sera oggi.

I danni del tornado a Pregnana Milanese (Facebook)
I danni del tornado a Pregnana Milanese (Facebook)

"Il cielo s’è fatto scuro all'improvviso e hanno iniziato a volare in aria sacchetti, cartelloni e cassette delle lettere", inizia la sua testimonianza. "Mia figlia s’è messa a riprendere la tempesta per inviare al papà quello che sembrava incredibile". Oggetti in aria, grandine, fulmini sempre più minacciosi. Finché un albero non precipita proprio davanti al cofano dell'automobile: Elena, avvisata dalla figlia, riesce a indietreggiare in retromarcia e a evitare così lo schianto.

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Impossibile fuggire al riparo. "Le portiere non si aprivano per il vento". Ma arriva in soccorso una forza che Elena non pensava di avere. "Non so come, prendo i figli e apro la porta d’ingresso. Poi torno a spegnere la macchina. Ho cercato di non trasmettere ansia ai bambini". Ma la paura, purtroppo, ci metterà ancora un po' a passare. "Mia figlia adesso si spaventa se sente un tuono, e addirittura venerdì notte s’è svegliata nel sonno gridando “No, no” dopo aver passato le ore successive alla tempesta con i conati di vomito", conclude Elena. "E mio figlio continua a ripetermi "Grazie mamma, ci hai salvato la vita. Pensavo morissimo". È stato inquietante".

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